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Cos’è il Financial Stability Board (FSB), come funziona e compiti

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Feb 19, 2020, 15:31 UTC

Cos’è il Financial Stability Board (FSB), e come funziona, quali sono i suoi compiti all'interno del G20 e nel consesso internazionale in cui opera.

Financial Stability Board (FSB)

Scopriamo in questo nuovo articolo educational qui su FXEmpire.it, il Financial Stability Board (FSB) un organo internazionale del G20 la cui missione è promuovere la riforma delle normative finanziarie a livello internazionale perché si crei infine un sistema finanziario comune e interoperabile anche sul piano delle leggi e in particolare stabile.

Prosegue quindi la nostra serie di guide dedicate alle maggiori istituzioni mondiali ed organi di controllo e monitoraggio del sistema economico-finanziario mondiale. In precedenza ci siamo occupati del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Centrale Europea (BCE), del Federal Reserve System (Fed) e di molti altri organi.

Concentriamoci ora sul FSB.

Storia del Financial Stability Board (FSB)

Le radici affondano nel FSF che veniva fondato nel febbraio del 1999 dal G7 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali svoltosi a Bonn, su raccomandazione del presidente della Deutsche Bundesbank Hans Tietmeyer, che ne diresse la costituzione.

Nel novembre del 2008 il G20 ne chiedeva l’allargamento e così il Financial Stability Board (FSB) nasceva nell’aprile del 2009 come successore del Financial Stability Forum (FSF) durante il Summit del G20 di Pittsburgh, che il 25 settembre del 2009 ne approvava la Carta costitutiva e gli dava il mandato di promuovere le riforme del sistema finanziario internazionale e di supervisionarlo.

Nel 2011 il FSB riceveva un potenziamento delle capacità e risorse per la governance dell’organo e l’attuazione del suo mandato originario. Nel 2013, infine, il FSB veniva costituito come associazione non-profit a Basilea in Svizzera presso il Bank for International Settlements (BIS).

Draghi tra gli ex presidenti

Interessante far notare che tra i presidenti del FSF/FSB troviamo Mario Draghi, il quale ne è stato presidente per un lungo periodo dal 2006 al 2011, ovvero per due mandati, mentre era Governatore della Banca d’Italia. Poi alla scadenza del secondo mandato, l’anno successivo (2012), Draghi è divenuto governatore della BCE.

A capo del FSB c’è sempre un Governatore di una banca nazionale. Dopo Draghi, dal 2011 al 2018 la carica è stata assunta da Mark Carney, allora governatore della Banca d’Inghilterra.

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Cosa fa il FSB?

Usciamo dalla storia del FSB e vediamo nel dettaglio e per punti di cosa si occupa il Financial Stability Board nello specifico.

Due gli ambiti principali su cui verte il lavoro dell’associazione:

  1. sviluppo delle politiche e coordinamento delle stesse;
  2. implementazione, monitoraggio ed efficacia delle riforme.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle policy il FSB è impegnato nel:

  • costruire istituzioni finanziarie resilienti;
  • politiche efficaci;
  • trasformare i mercati dei derivati in mercati sicuri;
  • intermediazione finanziaria non bancaria resiliente;
  • indirizzare le SIFI (Systematically important financial institutions).

Per quanto riguarda il monitoraggio delle riforme, il FSB si occupa di:

  • riportare al G20 i progressi delle sue iniziative;
  • monitorare le aree prioritarie;
  • monitoraggio delle giurisdizioni che fanno parte dell’associazione;
  • verifica dell’efficacia delle riforme;
  • promozione di iniziative di cooperazione e scambio di informazioni finanziarie.

La struttura organizzativa del FSB

Vediamo in breve come si struttura organizzativamente il FSB.

A capo della struttura vi è il il presidente coadiuvato dal vice presidente e dal segretariato.

La plenaria si compone invece di 59 membri in rappresentanza di 25 giurisdizioni, 6 rappresentano istituzioni finanziarie internazionali e 8 rappresentano organizzazioni che definiscono standard internazionali, regolatori e Banche centrali.

Il comitato direttivo, le commissioni permanenti, i gruppi di lavoro, e i gruppi consultivi regionali completano la struttura organizzativa del Financial Stability Board.

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Giurisdizioni membro del Financial Stability Board

Al FSB aderiscono 24 nazioni più l’Unione Europea, tali nazioni partecipano al FSB attraverso delle proprie giurisdizioni. Per l’Italia, ad esempio, le giurisdizioni di rappresentanza sono Banca d’Italia, la Commissione nazionale per la società e la borsa (Consob), il Ministero dell’economia e delle finanze.

In linea di principio sono le Banche centrali dei governi e le autorità finanziarie e/o monetarie a rappresentare i vari stati o il ministero dell’economia.

Fanno poi parte del FSB il Bank of International Settlements (BIS), il già citato Fondo monetario internazionale (FMI), l’Organizzazione per la cooperazione internazionale e lo sviluppo (OECD), la Banca Mondiale.

Ne fanno parte ancora l’IAIS, l’IASB, IOSCO e altre realtà afferenti al BIS.

La Carta del Financial Stability Board

La Carta del FSB è il documento che disciplina il funzionamento dell’associazione a partire dai suoi obiettivi.

Come più volte ripetuto il FSB ha il compito di aiutare le giurisdizioni dei Paesi membro nell’attività di sviluppo delle rispettive normative in campo finanziario per ridurre a livello globale le vulnerabilità del sistema finanziario, nell’interesse della stabilità finanziaria globale.

L’organo del G20 interviene con proprie indicazioni per sottolineare eventuali rischi sistemici nelle nazioni membro, verificando l’integrità dei mercati e preoccupandosi della protezione degli investitori e dei consumatori contro eventuali rischi.

Per sviluppare un piano di medio e lungo termine, il FSB entra in contatto non solo con i membri ma anche con i non membri dell’associazione e con imprese e altre realtà del settore privato. Come prevede l’articolo 3 della Carta ciò si sviluppa attraverso i Gruppi di consultazione regionale, i quali come scritto sono parte integrante della struttura dell’associazione.

L’attività principale del FSB si sviluppa attraverso la pubblicazione delle sue ricerche e dei rapporti sul progresso del lavoro svolto al suo interno. Tali pubblicazioni sono consegnate direttamente ai ministri delle Finanze e ai governatori delle Banche centrali del G20, ma le pubblicazioni sono disponibili a tutti attraverso il sito web ufficiale del FSB www.fsb.org, dove le stesse sono consultabili e scaricabili in lingua inglese.

Tuttavia va sottolineato che il lavoro del FSB non è mai un parere vincolante o con valore di legge, l’associazione ha una funzione di supporto ai governi e alle giurisdizioni e funge prevalentemente da centro studi per il G20 da cui riceve l’incarico di effettuare ricerche su ambiti specifici.

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Concludendo

Il FSB lungi dall’essere una realtà solitaria, partecipa attivamente allo sviluppo delle normative internazionali in collaborazione con altre organizzazioni internazionali, in particolare con il Fondo monetario.

Il FSB aderisce anche ai vari standard presenti internazionalmente in materia finanziaria e con i suoi programmi di ricerca contribuisce al progresso dell’infrastruttura finanziaria globale.

Le lettere di indirizzo del presidente rivolte al G20 sono di interesse per il contenuto di richiami ai rischi e alle opportunità che costantemente si presentano nel settore finanziario. In una delle sue ultime lettere al centro della questione è stata posta l’innovazione tecnologica che i mercati stanno subendo in modo costante e veloce.

Si pensi a uno dei settori di cui sentiremo molto parlare in futuro come la Finanza decentralizzata (DeFi), ed anche tutti i problemi legati al cambiamento climatico che espongono gli investitori a nuovi rischi prima non presi in considerazione.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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