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Cos’è l’ASEAN – Association of SouthEast Asian Nations

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 22, 2019, 10:12 GMT+00:00

Cos’è l’ASEAN – Association of SouthEast Asian Nations. Come funziona e quali sono le opportunità da cogliere per le imprese italiane intenzionate a espandersi in Asia.

asean

Forse in Italia si conosce ancora poco l’ASEAN, Association of SouthEast Asian Nations, ma essa rappresenta ben 600 milioni di persone del Sud-est asiatico e in particolare le imprese italiane a caccia di nuovi mercati dove espandersi dovrebbero approfondirne la conoscenza.

Continuiamo, quindi, il percorso di approfondimento dedicato alle grandi Organizzazioni internazionali del commercio. La settimana scorsa abbiamo descritto il WTO, ora scopiamo cos’è e come funziona l’ASEAN.

Cos’è l’ASEAN

L’ASEAN è una Associazione di nazioni del Sud Est asiatico, il cui scopo è favorire la cooperazione internazionale tra i Paesi membro, al fine di favorire lo sviluppo economico, sociale, culturale, tecnico e educativo.

L’Associazione ha un ruolo fondamentale anche nel mantenere la pace nella regione asiatica, promuovendo il rispetto delle leggi internazionali e i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite.

L’ASEAN è aperta a tutte le nazioni della Regione asiatica interessate a collaborare per creare un futuro di pace, liberà e prosperità.

Storia dell’ASEAN

La storia dell’Associazione intergovernativa ha inizio l’8 agosto 1967 con la firma del documento noto come ASEAN Declaration, da parte di cinque Stati del Sud Est asiatico: Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia. La firma viene posta sulla dichiarazione dai ministri agli Affari Esteri dei rispettivi Paesi a Bangkok, capitale della Thailandia, presso il Bang Saen resort.

Sono trascorsi oltre 50 anni da quella storica firma per i Paesi di quell’area e indubbiamente si può ben dire che tutto è cambiato rispetto ad allora. Queste nazioni non sono più in via di sviluppo ma hanno sviluppato un sistema economico che li porta a crescere costantemente anno dopo anno e ben più di quanto l’Italia sia capace. Sono nazioni in espansione.

La nascita dell’organizzazione sovranazionale avviene in un contesto geopolitico regionale e in un momento storico opportuno. La seconda guerra mondiale era lontana e il periodo della riconciliazione tra i popoli muoveva i suoi passi qua e là in giro per il mondo. La Thailandia, l’Indonesia, le Filippine e la Malesia, accantonando le passate ostilità e controversie, riuscirono in quel 1967 a costituirsi in una associazione che permettesse loro di iniziare un cammino di comprensione, riappacificazione e cooperazione. A questo percorso, decise di aggiungersi anche Singapore, che fu accolto favorevolmente nell’ASEAN sin dalla costituzione.

La cooperazione tra paesi vicini ma prima in guerra tra loro, ha favorito nel 1976 la stipula del Trattato di amicizia e cooperazione nel sud-est asiatico, e la stipula nel 1995 del Trattato sulla free-zone dalle armi nucleari nel sud-est asiatico.

I Paesi membro dell’ASEAN

In oltre 50 anni di storia l’ASEAN ha ampliato i suoi confini divenendo sempre più una Associazione di libera cooperazione tra i Paesi del sud-est asiatico.

Ad oggi i paesi membro dell’ASEAN sono 10:

  1. Brunei;
  2. Cambogia;
  3. Indonesia;
  4. Lao PDR;
  5. Malesia;
  6. Myanmar (Birmania);
  7. Filippine;
  8. Singapore;
  9. Thailandia;
  10. Viet Nam.

Come funziona l’Association of SouthEast Asian Nations

La Carta dell’ASEAN è legalmente il documento con cui si norma il funzionamento dell’Associazione, il rapporto tra gli stati membro e in esso viene anche spiegato come si struttura l’ASEAN con i suoi vari organismi interni.

La Carta è in vigore dal 15 dicembre 2008 ed è stata anche registrata presso il Segretariato delle Nazioni Unite, ai sensi dell’articolo 102, paragrafo 1 della Carta delle Nazioni Unite.

A capo dell’organizzazione vi è il Segretario generale che ha alle sue dirette dipendenze una Divisione esecutiva ed altre Divisioni di consulenza e controllo.

Sotto il Segretario si dipanano quattro Dipartimenti:

  1. ASEAN Political – Security Community (APSC);
  2. ASEAN Economic Community (AEC);
  3. ASEAN Socio – Cultural Community (ASCC);
  4. Community & Corporate Affairs (CCA).

Ciascun dipartimento ha una sua, fitta, diramazione di Divisioni dedite all’assolvimento dei compiti affidati ai dipartimenti stessi.

L’attuale organigramma dell’ASEAN è stato aggiornato l’1 gennaio 2016.

Oltre alla struttura organizzativa del Segretariato, l’ASEAN si compone anche dei Segretariati nazionali, di un Comitato rappresentativo permanente, di un Consiglio di coordinamento e di un Consiglio della comunità.

asean japan

L’ASEAN nel mondo

Di particolare interesse sono i Comitati presenti in nazioni terze e presso le organizzazioni internazionali (ACTC). L’ACTC dell’ASEAN è presente nelle maggiori capitali mondiali con una propria sede e anche presso le Nazioni Unite. A Roma ha sede il Comitato regionale che intrattiene i rapporti con il nostro Paese, ne fanno parte i rappresentanti di 6 nazioni dell’ASEAN: Indonesia, Malesia, Birmania, Filippine, Thailandia, Vietnam.

Il mondo presso l’ASEAN

Presso l’ASEAN numerose nazioni hanno inviato o nominato un loro ambasciatore, per mantenere rapporti diplomatici e commerciali diretti con tale organizzazione.

Anche l’Italia ha il proprio Ambasciatore presso l’ASEAN, ed è l’Ambasciatore d’Italia in Indonesia a rappresentarci.

La lista completa degli ambasciatori presso l’ASEAN è consultabile online (aggiornata al 6 agosto 2019).

Il Pil dell’ASEAN

Il Pil dell’area ASEAN cresce al ritmo del 5% annuo da oltre 20 anni e continuerà a essere così nel prossimo quinquennio, secondo le stime fornite dall’Associazione stessa. Inoltre, il Pil dell’ASEAN rappresenta il 3,4% del Prodotto interno lordo mondiale, collocando l’area geografica ai primi posti della classifica.

Per quanto riguarda l’uso di internet il 58% della popolazione è connessa, e il 55% usa i social media. I cittadini dell’ASEAN, poi, sono forti utilizzatori degli strumenti di comunicazione mobile.

Il network di Smart Cities dell’ASEAN

Una economia in forte espansione e che guarda al futuro, anche se esso è ormai il presente.

La rete di Smart Cities dell’ASEAN è un network costituito il 28 aprile 2018 durante il 32° ASEAN Summit e coinvolge 26 città pilota, tra cui: Bandar Seri Begawan, Phnom Penh, Jakarta, Vientiane, Kuala Lumpur, Mandalay, Yangon, Cebu City, Manila, Singapore, Bangkok, Da Nang, Hanoi, Ho Chi Minh City e molte altre.

In queste città si introducono le prime tecnologie di connessione e digitalizzazione dei servizi con e per i cittadini.

Il risvolto commerciale è notevole, dal momento che l’ASEAN catalizza i progetti finanziabili provenienti dal settore privato e li finanzia anche con partner esterni.

Una mappa interattiva è disponibile alla pagina dedicata al network, ed è stato anche pubblicato un ebook per meglio comprendere come funziona il network delle città intelligenti dell’ASEAN.

ASEAN: Riferimenti Utili

Il sito web dell’Organizzazione asiatica è https://asean.org, da dove è possibile attingere informazioni ed anche opportunità di business.

L’ASEAN Foundation ha un suo sito web dedicato, http://aseanfoundation.org dove conoscere tutte le opportunità che la Fondazione offre a supporto dei cittadini delle nazioni membro.

L’ASEAN in cifre

Quanto è stato fatto negli ultimi venti anni a favore delle popolazioni:

  • riduzione delle persone che vivono con meno di 1,25 USD al giorno da 1 su 2 a 1 su 8;
  • riduzione della mortalità materna da 286 nel 1990 a 197 nel 2015 ogni 100 mila nati;
  • aspettativa di vita passata da 55,6 anni nel 1967 ai 70,9 anni nel 2016;
  • tasso di iscrizione alla scuola primaria passato dall’83% del 1990 al 96% del 2017;
  • tasso di alfabetizzazione passato dal 74,5% nel 1980 al 94,9% nel 2016;
  • gli studenti universitari sono passati dal 18,2% del 1990 al 36,1% del 2016.

Il tasso di disoccupazione è al 4,1% (2016).

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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