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Piazza Affari, le azioni ‘buy’ grazie al Recovery plan italiano

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Feb 11, 2021, 09:08 UTC

A Piazza Affari le azioni ‘buy’ dei prossimi anni grazie al Recovery plan italiano. Quali quelle da mettere nel portafoglio finanziario o da osservare?

piazza affari

In questo articolo:

Ad attendere i fondi del Next Generation EU, che in Italia arriveranno attraverso il Recovery plan che il governo dovrà presentare completo alla Commissione UE, ci sono anche le società quotate a Piazza Affari.

Molte di esse infatti sono pienamente protagoniste dei pilastri indicati dal piano di recupero europeo, ovvero transizione energetica, digitalizzazione, ammodernamento delle infrastrutture.

Ci sono 309 miliardi di euro a disposizione e sono i 209 miliardi del piano straordinario con l’aggiunta del Bilancio europeo ordinario. Una montagna di soldi sui quali in molti vogliono metterci le mani come la crisi politica di queste settimane ha dimostrato.

Per l’investitore in azioni si apre quindi una finestra interessante di guadagni, se si investe nelle azioni delle giuste società che saranno coinvolte direttamente nei lavori di rinascita di una Italia ferma da 30 anni (Ignazio Visco).

Quali i titoli di Piazza Affari da tenere d’occhio

Secondo il Corriere della Sera Economia sono 14 le società quotate a Piazza Affari sull’indice FTSE MIB da monitorare nel prossimo futuro e, aggiungiamo, con un orizzonte di 7 anni visto che questo è l’orizzonte anche del Next Generation EU.

  • Enel
  • STMicroelectronics
  • Poste Italiane
  • Nexi
  • FinecoBank
  • Hera
  • A2A
  • Erg
  • Falck Renewables
  • Webuild
  • Tinextra
  • Salcef Group
  • Saes Getters
  • Wiit

Aziende impegnate nel settore ambiente, inteso anche come energetico, nel digitale (fintech compreso) e nelle infrastrutture.

Nexi spa, secondo l’analisi del Corriere della Sera realizzata con Websim.it, è una di quelle da tenere in considerazione dopo la fusione con Sia che ha dato vita a un grande colosso dei pagamenti in Europa. Il suo prezzo obiettivo è di 17,7 euro.

Recovery e ambiente

Il progetto di recupero dell’Europa prevede che il 40% degli oltre 750 miliardi di euro dovranno essere impiegati a favore della transizione energetica e della riduzione delle emissioni. Obiettivo raggiungere carbon zero entro il 2050.

Enel spa è tra le società che nella transizione investono forte da anni, sia nell’eolico che nel fotovoltaico. Secondo importanti banche come la Deutsche Bank, scrive il Corriere, il target price del titolo è a 9,50 euro proprio per gli investimenti che la società sta facendo a favore della green economy. Enel è intenzionata a chiudere le sue centrali a carbone entro il 2025.

Aggiungiamo anche Eni spa nella lista, perché la società dell’Oil & Gas italiana ha deciso di trasformarsi in una energy company pro ambiente, i cui investimenti produrranno non pochi cambiamenti nel modo di produrre energia nei prossimi decenni. Vedasi ad esempio gli investimenti nell’eolico e anche nel moto ondoso.

Snam spa è altra società che sarà protagonista della transizione energetica. La multinazionale è sempre più proiettata verso l’idrogeno verde e vorrebbe trasformare l’Italia in un hub dell’idrogeno a servizio di tutta l’Europa.

Ferrovia

L’Italia ha da ammodernare molte linee ferroviarie e da completare l’alta velocità. Le aziende del settore costruzioni infrastrutture ferroviarie saranno pienamente inserite nei processi di ammodernamento.

Spicca in questo settore Salcef perché è stata acquisita dalla società statunitense Delta e negli USA Joe Biden è intenzionato ad ammodernare le ferrovie statunitensi.

Digitalizzazione

L’Italia, ha ricordato Cesare Avenia presidente di Confindustria digitale, ha l’assoluta necessità di completare la digitalizzazione del Paese. Ci sono 11,1 milioni di famiglie ancora non raggiunte, ha detto durante l’audizione alla Camera, riporta il Corriere.

L’obiettivo è completare l’infrastruttura entro il 2025, ma quello che fa notare Avenia è che l’unico miliardo di euro messo nel Recovery plan per questo obiettivo è irrisorio. Secondo le stime di Confindustria servono 10 miliardi di euro per completare bene l’Internet veloce in Italia.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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