Tradotto con IA
L’economia cinese ha subito un intenso scrutinio venerdì 14 novembre, in mezzo a un consum interno in calo e a una flessione della domanda esterna. La tregua commerciale tra Trump e Xi della durata di un anno ad ottobre non è riuscita a cambiare il sentiment. Tale tregua ha ridotto le tariffe statunitensi sui beni cinesi al 47%, in lieve diminuzione dal 57%.
La debole domanda esterna ha portato a una compressione dei margini, costringendo le imprese a ridurre il personale. L’aumento della disoccupazione ha eroso la domanda interna, mantenendo inalterate le pressioni deflazionistiche.
Le difficoltà del mercato immobiliare si sono aggiunte al contesto, rappresentando un ulteriore colpo per Pechino, che intende stimolare la spesa delle famiglie tramite misure di stimolo.
I dati sul mercato immobiliare cinese non hanno mostrato segni di ripresa nell’ottobre, con il rischio di influire negativamente sul sentiment dei consumatori. L’Indice dei Prezzi delle Abitazioni è sceso del 2,2% su base annua a ottobre, confermando il calo registrato a settembre. Gli economisti avevano previsto un calo dei prezzi delle abitazioni del 2%.
Secondo CN Wire:
“I prezzi medi sono scesi del 2,6% a ottobre rispetto a un calo del 2,7% a settembre, con diminuzioni anno su anno registrate in 61 delle 70 città, lo stesso di settembre.”
Tuttavia, le tendenze mensili dei prezzi hanno segnalato un ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato immobiliare. CN Wire ha riportato:
“I prezzi medi delle abitazioni in Cina sono scesi dello 0,45% su base mensile a ottobre, leggermente peggio del calo dello 0,41% registrato a settembre, con un ribasso in 64 delle 70 città rispetto alle 63 del mese precedente.”
Il calo dei prezzi delle abitazioni registrato ad ottobre probabilmente peserà sul patrimonio e sulla spesa delle famiglie.
L’Indice Hang Seng delle Proprietà in Cina continentale è sceso brevemente da 1.369 a un minimo di 1.365, per poi risalire a un massimo di 1.387. Le tendenze dei prezzi di ottobre hanno evidenziato la necessità di ulteriori misure di sostegno politico, migliorando il sentiment. Al momento della stesura, l’HSMPI era in rialzo dello 0,19% a 1.385.
Il calo annuo dei prezzi delle abitazioni, superiore alle attese, si è verificato insieme a una diminuzione della disoccupazione ma a una debolezza delle vendite al dettaglio, mettendo in discussione l’obiettivo di crescita del PIL del 5% di Pechino.
La disoccupazione è inaspettatamente scesa dal 5,2% di settembre al 5,1% di ottobre. Una stabilizzazione del mercato del lavoro potrebbe migliorare il sentiment dei consumatori, potenzialmente rilanciando la domanda interna. Sebbene l’indice di disoccupazione sia diminuito, gli indicatori PMI del settore privato hanno evidenziato tagli occupazionali, evidenziando condizioni del mercato del lavoro disomogenee.
Nel frattempo, le vendite al dettaglio sono aumentate del 2,9% su base annua a ottobre, rispetto al 3% di settembre. È importante sottolineare che le vendite al dettaglio hanno registrato un forte calo a partire dal rialzo del 6,4% annuo di maggio, evidenziando gli effetti dei dazi statunitensi sul mercato del lavoro, sul sentiment e sulla spesa delle famiglie.
CN Wire ha commentato la debolezza della domanda interna in vista dei dati odierni, affermando:
“La Cina sta vivendo il periodo di rallentamento della crescita dei consumi più lungo dagli sbalzi post-COVID di oltre quattro anni fa. Le vendite al dettaglio dovrebbero aumentare del 2,8% su base annua a ottobre, secondo le previsioni economiche mediane, segnando il quinto mese consecutivo di decelerazione – il guadagno più debole da oltre un anno. Parte di questa debolezza è di natura tecnica, dovuta a una base di confronto elevata rispetto all’anno precedente e a un giorno lavorativo in meno nell’ottobre 2025.”
Altri dati cinesi hanno segnalato una perdita di slancio:
Questi dati sono in linea con le previsioni degli economisti di Citigroup, che avevano previsto numeri più deboli a causa di una base elevata, effetti di calendario e un rallentamento del momentum economico.
L’Indice Hang Seng e i cambi AUD/USD hanno reagito ai dati contrastanti.
Venerdì 14 novembre, l’Indice Hang Seng è sceso dello 0,85% a 26.843. Dopo la diffusione dei dati, l’indice è sceso fino a 26.781, per poi risalire brevemente a un massimo di 26.844 nella giornata.
Nei mercati forex, il dollaro australiano ha registrato un impulso nonostante le vendite al dettaglio più deboli, sostenuto dal calo inaspettato della disoccupazione. I cambi AUD/USD sono saliti da 0,65369 USD a un massimo di sessione di 0,65491 USD, per poi scendere a 0,65484 USD, in aumento dello 0,32% al momento della stesura.
I rapporti contrastanti hanno alimentato le speranze di ulteriori stimoli da parte di Pechino per sostenere il mercato immobiliare e rilanciare i consumi, contribuendo a far risalire i cambi AUD/USD e l’Indice Hang Seng dai minimi di sessione.
I mercati ora si trovano di fronte a una prova cruciale. La tregua commerciale USA-Cina rimarrà un focus per il mercato mentre le tensioni permangono. Un’escalation delle tensioni potrebbe compromettere l’Indice Hang Seng e il rally del mercato azionario della Cina continentale nel 2025.
Tuttavia, ulteriori impegni politici da parte di Pechino potrebbero oscurare i dati contrastanti e le preoccupazioni riguardo alle relazioni commerciali USA-Cina, potenzialmente stimolando la domanda per gli asset rischiosi.
Segui gli ultimi sviluppi e segnali politici qui. Alla luce degli ultimi dati, un approccio cautelativo è essenziale.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.