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FMI Outlook Italia 2021: l’economia italiana crescerà poco

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jan 27, 2021, 09:34 UTC

FMI Outlook Italia 2021. L’economia italiana crescerà poco e non riuscirà a recuperare quanto perso nel 2020 neppure al termine del 2022.

FMI Outlook

L’FMI presenta il nuovo Outlook 2021 e per l’Italia i dati si prestano a una doppia lettura, una positiva e l’altra negativa.

Il nuovo Outlook sull’economia mondiale presentato ieri dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) dell’economia italiana dice due cose:

  1. che nel 2020 il PIL si è attestato al -9,2% secondo le loro stime, ed è un dato migliore rispetto al crollo che si prevedeva nelle previsioni di ottobre;
  2. e che l’Italia nel 2021 è attesa crescere non oltre un +3% netto, decisamente meno rispetto alle più ottimiste previsioni precedenti che vedevano l’Italia crescere del +5,2%.

Da aggiungere, che le previsioni di crescita per il PIL mondiale (GDP) 2021 sono del +5,5%, mentre per il 2022 la crescita sarà del +4,2%.

Ed ancora, sempre il Fondo monetario internazionale, per l’Italia stima una crescita nel 2022 del +3,6%. Se così fosse, è questo il dato più drammatico, in due anni non saremo capaci come sistema economico di recuperare l’intera perdita subita nel 2020. In realtà non una sorpresa per chi è abituato a leggere i dati sul PIL italiano. Recenti studi, che però risalgono a prima della pandemia, avevano mostrato come il PIL dell’Italia in 20 anni è cresciuto di pochi punti percentuali. Segno di una economia a crescita lenta, che quando viene colpita da una crisi economica o finanziaria, è sostanzialmente incapace di reagire.

E che le cose stanno così lo ha ricordato ieri anche l’agenzia di rating Fitch, facendo notare come il PIL italiano tra il 2016 e il 2019 è cresciuto solo dello 0,9%.

E in questo scenario deprimente, va aggiunto che l’Italia ha un debito pubblico salito al 160%. Difficile che con crescite del genere il sistema Italia possa mettersi sulla strada della riduzione del debito, è il parere di Fitch.

In Next Generatio EU vitale per l’Italia

Sempre Fitch ha scritto che per l’Italia i fondi del piano Next Generation EU sono ossigeno di cui non si può fare a meno.

L’avvertimento di Fitch in tal senso appare molto chiaro, se l’Italia non saprà sfruttare l’occasione, se non saprà ben usare i fondi che gli verranno dati e fallirà anche un obiettivo così storico come quello che ha davanti, il taglio del rating sarà inevitabile.

FMI Outlook 2021, la speranza è il vaccino

Il Fondo monetario vede nel vaccino la speranza di una più rapida ripresa, se ha migliorato le stime di ripresa globale del +0,3% è appunto per l’avvio delle campagne vaccinali.

Ma il 2020 lascia una eredità pesante fa notare il FMI Outlook 2021: 90 milioni di poveri, donne e giovani in disoccupazione, lavoratori precari in grande difficoltà, settori dove il lavoro si basa sui contatti sono in ginocchio.

Per questo il FMI ha previsto che nel 2020 il PIL globale crollerà del -3,5% ed è una stima migliorata dello 0,9% rispetto alla proiezione di ottobre.

Intervento pubblico e riduzione della dipendenza energetica

Tra i punti su cui il FMI vede una speranza di ripresa, ci sono l’intervento del pubblico che dovrebbe supportare in modo sostenuto la ripresa e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

Il pubblico ha il compito di sostenere in modo deciso la ripresa per garantire la ripresa e assicurare che tutti possano beneficiare della crescita economica.

Già nel World Economic Outlook di ottobre 2020, il FMI aveva fatto notare come “una spinta agli investimenti verdi, unita a prezzi del carbonio inizialmente moderati ma in costante aumento, produrrebbe le necessarie riduzioni delle emissioni, sostenendo al contempo la ripresa dalla recessione pandemica”.

Il passaggio ad una economia verde, quindi, non è visto più come un tema da ambientalisti, ma come uno dei pochi grandi volani di ripresa dell’economia mondiale.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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