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Servizio postale USA e voto su blockchain per Presidenziali 2020

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 16, 2020, 06:09 UTC

Servizio postale USA (USPS) e voto su blockchain per Presidenziali 2020 come soluzione alla pandemia: sarà davvero possibile?

voto su blockchain

Negli Stati Uniti d’America le elezioni presidenziali 2020 incombono e con la pandemia che non molla la presa, in un Paese che non ha mai fatto sul serio con le misure di contenimento, ora c’è il problema di dover portare milioni di persone ai seggi elettorali scongiurando una apocalisse di contagi il giorno successivo.

E così c’è chi spinge molto sul voto via posta, anche se Trump non vuole causa brogli. Tuttavia negli USA è consuetudine il voto via posta, in particolare in alcuni Stati, ma c’è un problema ulteriore a complicare il già non facile contesto in cui cadono le elezioni del 46° presidente degli Stati Uniti. Il problema riguarda il taglio dei costi voluto dal nuovo capo dell’US Postal Service (USPS), che potrebbe ritardare non di poco la raccolta delle cartoline di voto e l’invio presso i centri preposti allo spoglio.

Ecco quindi materializzarsi la soluzione tecnologica basata su di un protocollo blockchain. Quale? Non è dato sapere, ma sappiamo che l’USPS lo scorso 7 febbraio 2020, forse prevedendo scenari complicati, ha depositato una proposta di brevetto per un sistema di voto che usa la sicurezza della blockchain. Il sistema non è spiegato affondo, ma dovrebbe prevedere la separazione dell’identificazione del votante dal voto stesso per assicurare l’anonimato in fase di voto, allo stesso tempo, però, il sistema consente la registrazione del voto su di un “distributed ledger in a blockchain”, si legge nel documento composto di una sola pagina.

Voto su blockchain per le Presidenziali 2020?

Davvero è possibile che le presidenziali del 2020 negli USA saranno il banco di prova su vasta scala per un sistema di voto a distanza basato su blockchain?

La questione a monte è se davvero un voto su blockchain sia sicuro e se davvero è in grado di garantire il perfetto anonimato del votante. Ci si domanda anche se un tale sistema sarebbe in grado di resistere ad un attacco informatico volto a mandare in tilt i nodi (attacco DDoS).

Secondo molti esperti l’architettura attuale di Internet non consente il voto sicuro a distanza attraverso sistemi informatici (leggasi ‘How blockchain technology could change our lives’, scritto dall’EPRS), anche se questi dovessero prevedere una qualche forma di protocollo blockchain o più astrattamente un sistema DLT appositamente sviluppato.

Il servizio postale USA è pronto a una tale eventualità?

Inoltre, a che punto è lo sviluppo del sistema che dovrebbe garantire il voto su blockchain degli statunitensi?

Una pagina in formato PDF con uno schemino non basta a dare garanzie che per novembre 2020 tutto sarà pronto.

Forse qualcosa di più concreto potrebbe essere pronto per le elezioni presidenziali USA del 2024, ma non per quelle del primo ventennio del nuovo millennio.

Il problema che nessuna soluzione può risolvere

Ammettiamo che si sia in grado di creare un sistema di e-voting capace di superare ogni problema di sicurezza informatica. Un sistema ideale insomma, perfetto, che resiste a ogni tipo di attacco e che garantisce il perfetto anonimato dei cittadini aventi diritto al voto, che evita il doppio voto, e così via.

Ciò che nessun protocollo blockchain e nessun sistema informatico potrà mai risolvere è a monte, viene prima della sicurezza del sistema e riguarda l’etica del votante, la sua rettitudine.

Sì, perché il voto della persona potrà comunque essere comprato (con soldi, con promesse elettorali) e questa è una fase che precede la registrazione del voto sul sistema distribuito.

Nessun sistema informatico può impedire la corruzione del votante.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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