La SEC rigetta 9 richieste di Bitcoin ETF. I mercati vanno giù
Solo una settimana fa la SEC americana rimandava a fine settembre la decisione sugli ETF Bitcoin presentati da una società collegata al Chicago Borad of Exchange (CBOE). Oggi arriva un no definitivo ad altre nove proposte di Bitcoin ETF, presentate da tre società finanziarie americane.
Questa volta la SEC dice di no alla ProShares, che aveva presentato la sua proposta da listare sull’ETF exchange NYSE Arca della borsa di New York (NYSE – New York Stock Exchange). Dice no anche a cinque proposte di ETF della società Direxion che voleva listare gli strumenti finanziari sempre sul NYSE Arca; no anche a due proposte della società finanziaria GraniteShares, che intendeva listare gli ETF BTC presso il CBOE.
Un verdetto unico per tutte e tre le società
In un documento di 24 pagine datato 22 agosto, la SEC spiega le motivazioni che hanno condotto il regolatore a rigettare le proposte di Bitcoin ETF avanzate dalle società finanziarie.
Come già accaduto con la pratica dei fratelli Winklevoss, il regolatore rigetta le proposte perché le società non hanno rispettato la legge Exchange Act and the Commission’s Rules of Practice e la legge Exchange Act Section. Tali leggi chiedono alle società finanziarie di presentare adeguata documentazione che spieghi come faranno ad evitare che si verifichino atti manipolativi e pratiche fraudolente.
Il problema resta quello di sempre, quindi, la manipolazione del prezzo sulle piattaforme di exchange.
La SEC non si è pronunciata contro i Bitcoin
Nello stesso documento la SEC ci tiene a precisare che la sua non è una guerra contro Bitcoin.
Essa non “vuole valutare se il bitcoin e la tecnologia blockchain hanno utilità o valore come innovazione o investimento.” Questa precisazione è degna di nota ed è bene sottolinearne l’importanza per l’intero settore industriale nascente. Il parere espresso riguarda solo uno strumento finanziario specifico, ritenuto al momento non sicuro per gli investitori.
La preoccupazione della SEC è in riferimento alla mancanza di leggi adeguate che regolano il mercato nascente. Infatti, nel documento di rigetto degli ETF Bitcoin, afferma che:
“Quando il mercato a pronti non è regolamentato, devono esistere mercati significativi e regolamentati dei derivati correlati all’attività sottostante con cui l’exchange può stipulare un accordo di condivisione del controllo.”
Viene evidenziata l’immaturità del settore
L’operato della U.S. Securities and Exchange Commission, va interpretato come un no espresso nei confronti di un mercato ancora immaturo e non pronto per il debutto nel “mercato finanziario adulto”.
Implicitamente la SEC evidenzia una lacuna, cioè la mancanza di leggi apposite che possano regolare con certezza il settore delle criptovalute negli Stati Uniti d’America.
Bitcoin ETF rimandati a settembre
Usando una metafora scolastica, potremmo dire che i Bitcoin ETF sono stati rimandati a settembre. Ora è compito delle società FinTech studiare bene la situazione e creare tutte le condizioni idonee affinché i Bitcoin ETF possano essere pronti e adeguati ad affrontare la prova di maturità.
La sfida non è semplice, siamo in un campo del tutto inesplorato. Forse il giusto sentiero potrebbe essere proprio quello delle regole. Partire dal costituire regole ben definite a cui tutti aderiscono e si conformano.
I mercati non l’hanno presa bene
Gli investitori non hanno preso bene la notizia e infatti le principali criptomonete sono in rosso, se si fa eccezione qualche rara altcoin minore. Come mostra la heatmap di coin360.io, il bitcoin perde il 3,58%, e qualcosa di simile anche Ethereum (-3,47%), male anche XRP (-4,59%) e Bitcoin Cash a meno 5,21%. Stellar perde l’8,21% mentre Litecoin solo il 2,78%. Perdite significative anche per Cardano (-5,9%), Monero (-6,59%), Dash (-6,89%), EOS (-5,39%), TRON (-4,86%) e IOTA (-8,49%).
Un altro giovedì rosso per le criptovalute.