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I Metalli Inaugurano Il Nuovo Anno Con Energia

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jan 2, 2014, 17:49 GMT+00:00

Oro. oro, e ancora oro, questo sembra essere il titolo in ogni comunicato stampa finanziario. Tutti parlano del recesso subito dal prezioso nell'anno

I Metalli Inaugurano Il Nuovo Anno Con Energia

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Oro. oro, e ancora oro, questo sembra essere il titolo in ogni comunicato stampa finanziario. Tutti parlano del recesso subito dal prezioso nell’anno appena conclusosi, il peggior calo degli ultimi trent’anni, ma tutti si dimenticano che tale calo è subentrato ad un’enorme ascesa registrata tra il 2011 e il 2013 sul retro di una forte crisi economica e finanziari che ha spinto i trader, gli speculatori e numerosi investitori a rivedere la sicurezza del metallo giallo di fronte a un crollo europeo, una depressione statunitense e un fallimento economico cinese. Se la memoria non m’inganna, il JP Morgan e il Goldman Scak’s avevano predetto le sorti del prezioso già 12-18 mesi fa, quando numerosi analisti e noti traders avevano parlato di una rottura al di sotto dei 2000$.

A seguito della crisi finanziaria e fiscale degli Stati Uniti, nel dicembre 2012, i trader hanno investito nel metallo giallo sperando in un’azione di governo capace di fermare la crisi, tuttavia, tale azione è subentrata solo lo scorso ottobre a seguito di un arresto di governo che ha richiesto l’imminente intervento degli alti funzionari,  i quali hanno dovuto rivedere le loro posizioni e posticipare ogni decisione al 2014. Ricordiamo come inizialmente il governo sperava in un inversione naturale dei mercati.

Detto questo, la fortuna ha esaudito le loro speranze, infatti, il ciclo economico è cambiato e l’economia statunitense ha ripreso a lavorare a pieno ritmo. La Federal Reserve ha potuto avviare il programma di ridimensionamento monetario  prima del previsto, i mercati azionari hanno postato livelli record, infatti il Dow ed il Nikkei hanno raggiunto i massimi pluriennali registrando guadagni elevatissimi, così come mostrato dall’indice S&P 500.  Il Dow Jones registra il suo anno migliore dal 1998, l’indice delle blue chip guadagna il 26,5%, postando i massimi di tutti i tempi a  52 e il Nasdaq registra un incremento del 38%, segnando il suo miglior anno dal 2009.

Se i trader si dirigono verso il mercato delle azioni, cosa possiamo aspettarci dal prezioso? Probabilmente solo una forte mossa ribassista. Il mercato aurifero chiude leggermente al di sopra dei 1.200$, ma il ridimensionamento dello stimolo monetario avviato dalla Fed e la riduzione del tasso di disoccupazione potrebbero spingere il metallo giallo ulteriormente al ribasso aprendo le porte al livello dei 1100$. L’argento prende spunto dalla compravendita di oro e nel primo giorno dell’anno è negoziato a 20.04$, guadagnando 678 punti. Questa settimana l’oro si muove al rialzo ed è scambiato a 1221,50$, tuttavia tale mossa non segna un’inversione del mercato, sottolinea semplicemente il ritorno dei trader che si erano allontanati dalle proprie postazioni in occasione delle vacanze natalizie. Questa mattina il rame si muove al rialzo nella sessione asiatica ed è negoziato a 3,408$ mostrando ancora una volta l’ottimismo dei trader. Il platino guadagna 16,50$ ed è scambiato a 1.386,50$, il palladio sale a 719,70$ pertanto questa mattina tutti i metalli sono rialzisti e i trader sperano in un 2014 fortemente positivo.

Le notizie economiche di questa mattina sono tutte incentrate sui numeri del PMI cinese, rilasciati durante le festività. Giovedì un sondaggio privato ha mostrato come nell’ultimo trimestre, terminato a dicembre, l’attività industriale cinese abbia registrato una crescita più lenta del previsto, probabilmente a causa si una riduzione delle esportazioni, dati che risultano essere coerenti con la moderata crescita economica di fine anno. Mercoledì la Cina ha rilasciato i dati inerenti all’ufficiale PMI manifatturiero del Paese, mostrando, nel mese di dicembre,  un rallentamento della crescita dovuta ad un calo delle esportazione. Pechino ha dichiarato di essere prepara ad una crescita più lenta del previsto giacché sta attuando nuove riforme strutturali volte a guidare la seconda economia mondiale.

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