Come investire negli ETF a sostegno dell'ambiente e diventare un investitore ambientalista. Segui i fondi legati ai criteri ESG e costruisci un futuro sostenibile.
Li chiamano investitori ambientalisti. No, non si seggono in autostrada a bloccare il traffico rendendosi complici di ingorghi inquinanti sulle strade del mondo. Gli investitori ambientalisti agiscono lì dove più conta per cambiare dal di dentro le società d’impresa, consentendo a queste ultime di porsi sulla strada della sostenibilità ambientale.
Pochi anni fa, Larry Fink, fondatore e amministratore delegato di BlackRock, scrisse agli azionisti per comunicargli di un grande cambiamento culturale che avrebbe coinvolto la sua società di investimento. Da quel momento in poi i consiglieri di amministrazione del fondo seduti nei cda di cui è investitore con una quota rilevante, avrebbero approvato soltanto piani industriali che contemplano il rispetto dei criteri ESG.
Dunque, se anche tu vuoi essere un investitore che adotta i criteri ESG come bussola, scopri come investire negli ETF a sostegno dell’ambiente attraverso la nostra agile guida.
Alcuni investitori potrebbero domandarsi il perché investire nella sostenibilità ambientale e in tecnologie in grado di ridurre le emissioni di gas climalteranti.
Se non per convinzione, bisognerebbe considerare questo tipo di investimenti quanto meno per via delle scelte politiche in corso in gran parte del mondo.
Seppure è vero che le esplorazioni di giacimenti di petrolio e di gas naturale proseguono in tutto il mondo, è altrettanto vero che le compagnie petrolifere da qualche anno hanno avviato processi di differenziazione del business puntando sulla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altre Big Oil hanno programmato l’abbandono del petrolio, nell’arco di qualche decennio, per concentrarsi sulla sola estrazione di gas naturale (il combustibile fossile meno climalterante se messo a confronto con carbone e petrolio). Altre compagnie petrolifere sperimentano e commercializzano i biocarburanti o partecipano con cospicui investimenti alla ricerca sulla fusione nucleare.
Senza dimenticare che anche la Cina e l’India (i paesi più popolosi del pianeta) hanno un piano pluridecennale di riduzione delle emissioni di CO2.
La direzione appare dunque tracciata: nei prossimi anni vedremo nascere tecnologie in grado di fare a meno di quelle tecnologie che utilizzano i combustibili fossili.
Risulta quindi opportuno investire su una acciaieria o un cementificio che azzera le sue emissioni utilizzando energia proveniente da fonti rinnovabili o a impatto zero. Così come è opportuno investire su cartiere che usano prevalentemente carta riciclata o su imprese che riducono al minimo lo scarto di materie prime nel processo produttivo dei beni finali.
Saranno queste le imprese che acquisiranno valore, a scapito di chi avrà mancato (per cecità o altro motivo) l’appuntamento con il cambiamento.
Nel 2021 l’Unione Europea si è dotata di una regolamentazione dedicata ai fondi di investimento sostenibili che prende il nome di Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).
I fondi sostenibili regolamentati e distribuiti nell’UE, vengono ora classificati secondo due articoli del regolamento SFDR:
Selezionare i fondi di investimento, quali sono anche gli ETF, classificati come SFDR art. 8 o SFDR art. 9 è un buon punto di partenza per diventare un investitore ambientalista, o per aggiungere al portafoglio finanziario strumenti sostenibili.
Vediamo ora quali asset manager globali emettono fondi di investimento a sostegno dell’ambiente.
Rispondere alla domanda come investire negli ETF a sostegno dell’ambiente è relativamente semplice. L’investitore potrà rivolgersi al proprio consulente finanziario o alla piattaforma di un broker regolamentato in Italia per acquistare ETF legati ai criteri ESG, o aderenti alle regole del SFDR.
Naturalmente, il fatto che un fondo sia legato ai temi ESG non significa automaticamente che garantiranno una crescita nel prossimo futuro. Consigliamo sempre di valutare nel suo complesso lo strumento per capire se sia qualitativamente valido.
Consigliamo anche di leggere sempre il KIID del fondo e di approfondire la conoscenza dell’indice di benckmark a cui l’ETF è legato.
Bisogna anche tenere in considerazione la difficoltà che gli asset manager hanno nello stabilire criteri di valutazione generale validi per tutti i settori industriali. Significa che gli ETF ESG di un asset manager potrebbero rifarsi a criteri anche molto diversi rispetto a quelli considerati da un altro asset manager.
Per concludere. Diventare investitore ambientalista può riservare soddisfazioni economiche insperate, mentre si contribuisce alla salvaguardia del pianeta in modo fattivo e cioè costruendo e non imbrattando il patrimonio culturale, trasformando la mobilità e non ingorgando le strade con blocchi stradali.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.