La forte domanda implicita continua a spingere i prezzi delle materie prime al rialzo, tra questi il greggio WTI che si avvicina sempre di più alla
L’ondata di ordini di beni durevoli, prodotti che dovrebbero durare per almeno tre anni, è stata l’ultima prova di un rimbalzo nel settore manifatturiero, infatti, i guadagni dovrebbero fornire un significativo supporto all’economia del 2014. Martedì, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha mostrato come, nel mese di novembre, gli ordini per i beni durevoli abbiano registrato un incremento del 3,5%, contro la perdita dello 0,7% riportata ad ottobre. L’incremento è stato guidato da un aumento del 21,8% della domanda di aerei commerciali, domanda che può essere alquanto volatile.
La lettura core dei beni capitali, una categoria che tiene traccia degli investimenti delle imprese, sono aumentati del 4,5%, il più grande guadagno da gennaio. Questa categoria è vista come un indicatore delle attività in espansione e in cerca di modernizzazione, misurando inoltre la fiducia delle imprese. Altri rapporti hanno segnalato un incremento del settore manifatturiero. Un rapporto dell’ISM ha segnalato come il suo indicatore di attività manifatturiera, nel mese di novembre, abbia registrato la più rapida crescita degli ultimi due anni e mezzo, mostrando anche un costante aumento semestrale a seguito di un forte calo primaverile.Inoltre, un altro rapporto ha mostrato come la produzione della fabbriche, nel mese di novembre, sia cresciuta per il quarto mese consecutivo supportata da un aumento della produzione del settore automobilistico.
Il greggio WTI si muove al rialzo guadagnando 26 centesimi e questa mattina è negoziato a 99.17$ mentre il Brent rimane invariato a 112.01$. Le informazioni odierne saranno a dir poco limitate giacchè ieri i mercati hanno chiuso in occasione delle festività Natalizie. Martedì i prezzi del greggio su Nymex guadagnano lo 0,3% sul retro delle preoccupazioni riguardanti le forniture di combustibile provenienti da Sudan del Sud a seguito di un parziale arresto della produzione. Tuttavia, un fattore altamente positivo per il suddetto mercato è stato l’incremento della domanda di beni durevoli core degli Stati Uniti. Detto questo, ricordiamo come il calo delle scorte statunitensi di benzina e distillati abbia sostenuto il rincaro dei prezzi.
A fronte di ciò, i prezzi del greggio dovrebbero subire un ulteriore rincaro sul retro delle tensioni in Libia e in Sudan. Ricordiamo come in Sudan, durante i forti disordini in atto nel Paese, siano state uccise più di 500 persone pertanto la forniture di greggio potrebbero registrare un calo pari a 200 mila barili al giorno, dettate proprio dal generale malcontento.
Martedì i future del gas naturale statunitense chiudono al ribasso sul retro delle prenotazioni di profitto effettuate in previsione delle festività natalizie. Il mese scorso, i future di as naturale sul New York Mercantile Exchange hanno registrato una perdita di 4.7 centesimi, pari all’1.1%, stabilizzandosi a 4,416$ per milione di unità termiche britanniche. Oggi i prezzi non dovrebbero subire grandi cambiamenti giacché i numeri del rapporto EIA verranno rilasciati il 27 dicembre. Oggi, prima dell’apertura del Nymex e del rilascio dell’Inventario EIA previsto per domani, il combustibile è scambiato a 4.474$.