Fisco e evasione fiscale. Arrivano i controlli a tappeto sui conti correnti BNL, Unicredit, UBS. Ecco cosa si rischia e come difendersi.
Il Fisco ha un nuovo strumento per combattere l’evasione fiscale e si chiama risparmiometro, ma questo già lo sapevamo. Ora però, il Fisco, attraverso l’Agenzia delle Entrate, controllerà meticolosamente i conti corrente dei clienti BNL, Unicredit e IntesaSanpaolo a caccia di evasione fiscale.
Il risparmiometro entrerà nei conti correnti dei clienti Intesa Sanpaolo, BNL e Unicredit e farà una scansione di tutti i movimenti in entrata e in uscita. Non si tratterà di persone che entreranno nelle filiali delle banche e chiederanno al direttore di controllare i conti correnti dei clienti. Assolutamente no!
Il risparmiometro è un software appositamente programmato con un algoritmo in grado di leggere tutti i movimenti dei conti correnti e di fare le verifiche in base a quanto dispone la legge.
Se il software dovesse verificare un discostamento rispetto a quanto dichiarato nella dichiarazione dei redditi pario o superiore al 20%, ecco che scatterà il controllo con tanto di “letterina” inviata dall’Agenzia delle Entrate al contribuente.
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Nel caso in cui il risparmiometro dovesse riscontrare una sospetta evasione fiscale, arriverà a casa del contribuente una lettera che inviterà a giustificare il movimento sospetto.
Se si avranno le opportune giustificazioni scritte per dimostrare che quell’accredito, in particolare, non è frutto di un reddito non dichiarato, il contribuente non subirà alcun procedimento.
Spesso, purtroppo, la sospetta evasione fiscale tale non è, ma se non si hanno le documentazioni per giustificare all’Agenzia delle Entrate quanto si è percepito, ecco che scattano le sanzioni amministrative.
Come evitare di essere considerati evasori fiscali anche quando non lo si è affatto? Ecco alcuni esempi.
La nonna o il papà fanno una donazione di alcune migliaia di euro o anche meno. Bene, non c’è nulla di male nel ricevere donazioni, ma è il caso di produrre una documentazione ufficiale che attesti la donazione.
Certo è antipatico dover ricorrere a un notaio perché il nonno vuol regalarci 5 mila euro per comprare l’auto o per qualsiasi altro motivo. Tuttavia è meglio rivolgersi a un professionista che possa mettere tutto in regola. Anche perché per cifre depositate sul conto bancario sopra i 3 mila euro si rischiano anche altre sanzioni.
Il risparmiometro, inoltre, si avvarrà del database della Guardia di Finanza per fare ulteriori controlli incrociati e il database della Guardia di Finanza contiene anche i dati di carte di credito e rapporti finanziari.
La lotta all’evasione fiscale passa anche attraverso il controllo dei conti correnti non dichiarati all’estero. Grazie all’informatizzazione e agli accordi tra gli stati, avere un conto corrente all’estero sopra i 5.000 euro non è più uno scherzo. Si rischiano sanzioni anche pesanti.
L’Agenzia delle Entrate ha richiesto l’accesso ai dati alla UBS, tale banca infatti ha numerosi clienti italiani nel suo portfolio. Tra questi clienti alcuni, anche se sollecitati dalla UBS a fornire giustificazioni al Fisco italiano, non hanno saputo o voluto fornire prove sulla conformità fiscale dei fondi detenuti sui conti.
La situazione si risolverà come con i 40 mila clienti UBS francesi, il Tribunale federale svizzero ha imposto alla banca di trasmettere i nomi dei correntisti francesi al Fisco francese.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.