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Dollaro USA valuta rifugio del 2020 – Analisi Morgan Stanley

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 19, 2020, 09:02 UTC

Il Dollaro USA è la valuta rifugio del 2020? Secondo una analisi di Morgan Stanley è ottima per il carry trade, ma le incertezze ci sono.

Dollaro

In questo articolo:

Secondo Morgan Stanley il dollaro USA nel 2020 risulterà essere la valuta rifugio migliore grazie ai tassi di interesse bassi che lo rendono fonte di finanziamento più interessante per i carry trade.

Nel mercato delle valute straniere vi è aria di ribasso sulla prima valuta mondiale, infatti l’Indice del dollaro americano (U.S. Dollar Currency Index) ha raggiunto i livelli di trading del 2018 a 92,27 USD come riporta TradingView.

Un calo significativo che farebbe pensare come nel forex ci potrebbero essere dei dubbi se investire o meno in USD.

E i dubbi sono confermati anche dalla notizia pubblicata da Bloomberg lo scorso 17 agosto, secondo cui gli “hedge fund sono ribassisti sul dollaro per la prima volta da maggio 2018” e questo potrebbe indicare un crollo che sarà prolungato per il biglietto verde.

Anche gli analisti di Morgan Stanley hanno una visione ribassista sul dollaro, e sono per questo motivo ottimisti sulla sua attrattività, pur confermando un alto livello di risk sentiment in generale nei mercati finanziari.

L’effetto carry trade

Per Morgan stanley il fascino attraente verso il dollaro è dato dai carry trade, ovvero la tendenza dell’investitore a prendere in prestito una valuta che ha un basso rendimento e un prezzo in diminuzione, come può essere appunto il dollaro statunitense in questo momento (o in alternativa lo yen giapponese), per finanziare investimenti in attività che all’opposto sono ad alto rendimento e possono restituire interessi allettanti.

Incassati i guadagni, gli investitori possono riversarli nella valuta presa in prestito. La strategia ha come conseguenza il rafforzamento della valuta presa in prestito: dollaro USA in questo caso.

Cosa sta danneggiando il dollaro

Lo stallo alla Casa Bianca sulla direzione da prendere per combattere la devastante crisi economica causata dalla pandemia, non fa bene al dollaro scrive la Cnbc.

La questione è che se alla White House e al Congresso resta lo stallo, si rischia una svendita dell’USD che potrebbe trasformarsi in una vera disfatta per la maggiore riserva valutaria del mondo.

Tuttavia siamo nella fase centrale della campagna elettorale per le presidenziali USA di novembre 2020. La Convention dei Democratici ha ufficialmente scelto Joe Biden come candidato del partito alla corsa per la Casa Bianca.

La lotta per la conquista (piaccia o meno) della poltrona più importante e ambita al mondo, è ora iniziata e il rischio che ci finiscano per lo mezzo anche le necessarie misure per risollevare l’economia statunitense è concreto.

Insomma, le decisioni serie potrebbero essere rimandate a dopo le elezioni con qualche differenziazione sui tempi di attuazione delle scelte: se Trump dovesse essere confermato, allora a novembre si attueranno le necessarie misure; se invece dovesse vincere Biden bisognerà attendere l’insediamento a gennaio 2021.

Andamento del dollaro USA

Un euro vale 1,1943 USD, prezzo in salita del +0,64% al momento della pubblicazione. L’euro si è rafforzato in modo significativo da marzo, quando aveva raggiunto il minimo di periodo a 1,0654 USD.

Un dollaro USA vale 105,41 JPY, prezzo in calo del -0,55% al momento della pubblicazione. In questo caso l’andamento resta incerto con uno yen che anche lui vive una fase non certo semplice a causa dell’indebolimento della economia interna del Giappone.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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