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Delist titoli cinesi da Wall Street: cosa ne pensano a New York?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jun 10, 2020, 08:14 UTC

Delist titoli cinesi a Wall Street se dovesse passare la legge voluta da Trump al Senato. Sosa ne pensano a New York dell'iniziativa?

Delist titoli cinesi

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e una parte del Senato americano, vogliono il delist dei titoli cinesi da Wall Street, il che significherebbe non avere più Alibaba quotata alla Borsa di New York, ad esempio.

Ma cosa ne pensano a New York di questa “pensata”? E cosa ne pensano in particolare gli investitori e le lobby che investono sui titoli cinesi presenti nella Borsa della “Grande Mela”?

Ebbene non sono per nulla contenti e il professor Jesse Fried dell’Harvard Law School ne ha parlato a Street Signs su Cnbc per spiegare il perché l’iniziativa si potrebbe ritorcere contro gli investitori americani che si intende in realtà proteggere.

Perché il “ban” dei titoli cinesi a Wall Street?

Un breve riassunto dell’accaduto.

Negli USA è cresciuto un certo sentimento anti-Cina a causa della pandemia, che ha allontanato le due superpotenze dopo l’accordo di metà gennaio sul commercio. I toni sono stati definiti da “guerra fredda” dalle autorità cinesi.

Gli Stati Uniti vogliono rispondere sul piano commerciale duramente con un legge che di fatto colpirebbe in primis le società cinesi quotate alla Borsa di New York o in altra Borsa su suolo statunitense.

La legge, infatti, dovrebbe prevedere che la società “non deve essere posseduta o controllata da un governo straniero” per poter essere presente nei mercati finanziari degli USA. Questo per le società cinesi è quasi impossibile, quindi molte aziende dovrebbero lasciare gli USA.

Cosa potrebbe accadere se la legge fosse approvata?

Se davvero gli Stati Uniti dovessero approvare la legge, ebbene le società cinesi listate in Borsa in breve tempo lascerebbero il suolo americano per andare da qualche altra parte.

Secondo il professor Fried tornerebbero in Cina o chiederebbero di essere listate alla Borsa di Hong Kong, oppure potrebbero andare da qualche altra parte. Si potrebbe anche aprire una fase di corteggiamento da parte di altre Borse mondiali affinché titoli come Alibaba scelgano di listarsi presso il proprio mercato finanziario.

Cosa ne pensano a Wall Street del Delist titoli cinesi?

Ovviamente a Wall Street non pensano che sia la “genialata del millennio” e neppure del secolo. Il professor Fried prevede un forte crollo delle azioni di tali società quotate con una conseguente rilevante perdita economica proprio per gli investitori statunitensi che l’introduzione di tale legge vorrebbe proteggere.

Alibaba afferma il prof. Fried, potrebbe andare via da New York nel giro di 3 anni.

Wall Street si opporrà

Tralasciando il pessimismo del professore che prospetta uno scenario di rassegnazione in cui gli investitori statunitensi dovrebbero considerare come già perso quel capitale investito, concentriamoci sulla risposta di Wall Street al Delist dei titoli cinesi.

Il professore di Harvard è possibilista rispetto alla bocciatura della legge in Senato: “potrebbe non passare”.

Anche perché è da prevedere che Wall Street si opporrà e farà pressione sul Senato utilizzando tutta l’influenza di cui dispone.

Se la legge dovesse essere approvata, purtroppo, la Borsa di New York perderebbe molti investimenti e questo non possono consentirlo, anche perché è la stessa “potenza” economico-finanziaria dello stock exchange che ne risentirebbe.

Ed in effetti una delle leve che essi potrebbero usare nei confronti dei politici americani è quella di evitare l’autolesionismo, perché è questo che farebbe questa legge nei confronti del mercato finanziario statunitense.

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Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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