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Borse europee in rialzo grazie a Trump, ma economisti italiani bocciano Bce e Ue

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Mar 25, 2020, 13:12 UTC

Le Borse europee sono in rialzo grazie a Donald Trump, ma gli economisti italiani bocciano la Bce e l'Ue considerando la loro politica economica fallace.

Borse europee

Prosegue il rialzo delle Borse europee anche quest’oggi mercoledì 25 marzo, e fanno tre giorni consecutivi di rialzi sulla scia di quanto successo negli Usa la scorsa notte, dove l’indice Dow Jones ha piazzato un eccezionale +11,37%.

Tutti a dire grazie a Donald Trump e all’annuncio di un piano da 2mila miliardi di dollari per combattere la crisi economica generata dal nuovo coronavirus negli USA.

Il maxi piano economico degno di un piano economico da tempi di guerra, è stato approvato dalla maggioranza repubblicana dopo due bocciature precedenti che avevano fatto temere per il peggio. Repubblicani e Democratici non stanno, infatti, facendo fronte comune contro la crisi come provano a fare in Italia (tra alcuni mal di pancia) le forze di opposizione in spirito di responsabilità.

Il bazooka di Trump

Gli Stati in questi giorni sembra che facciano a gara a chi ha il bazooka economico più grande. Quello di Trump vale 2mila miliardi ed è il doppio di quanto il FMI ha messo a disposizione dell’intero mondo.

Si tratta del piano economico più grande mai varato nella storia degli USA, neanche dopo la seconda guerra mondiale si era visto un piano economico così espansivo.

I fondi serviranno per supportare quanti hanno perso il lavoro, i quali riceveranno 1.200 dollari, mentre ai bambini andranno 500 dollari cadauno.

850 miliardi di dollari sono a disposizione delle aziende dei settori più colpiti nella forma di prestiti agevolati.

Nel pacchetto di aiuti, un plico da 1400 pagine si vocifera, anche gli aiuti economici alla sanità americana che ha avuto bisogno di 500mila tamponi italiani partiti giorni fa dall’aeroporto militare di Aviano.

Il Segretario al Tesoro Steve Mnuchin lo aveva detto per sostenere l’economia americana, che mai come in questi anni aveva fatto registrare record di crescita e di bassa disoccupazione, si farà di tutto, compresa l’immissione da parte della Fed di denaro senza limiti. E, chissà, forse anche un dollaro digitale.

Gli economisti italiani contro Bce ed Ue

Ben 110 economisti italiani, professori di importanti Università italiane di tutto lo Stivale, hanno scritto una lettera aperta pubblicata su MicroMega che accusa la Banca centrale europea (Bce) e tutta la leadership dell’Ue di essere “fallace” e di aver “guidato finora la politica economica” compiendo scelte “profondamente sbagliate”.

Le accuse sono pesanti, ma ci sono anche richieste propositive rivolte ai “tecnocrati” come li definiscono.

Chiedono, gli economisti italiani, che la Bce “riaffermi con forza che i 750 miliardi di interventi annunciati rispondono solo alle prime necessità della crisi, e che è disposta ad interventi illimitati in base a quanto necessario”.

Ma chiedono anche che “gli acquisti di titoli pubblici non avverranno più in base alle quote di capitale della Banca che ogni Stato possiede (criterio che peraltro non è applicato per le obbligazioni societarie), ma in base alla necessità di contrastare la speculazione.”

Per quanto riguarda il futuro e la sopravvivenza dell’Unione Europea, gli economisti chiedono che:

  1. “I governi Ue abbandonino l’idea che la crescita dell’economia possa essere affidata alle sole esportazioni, continuando a perseguire indefinitamente una politica di contenimento dei bilanci pubblici e dei consumi interni.”
  2. “I governi Ue prendano atto che l’inserimento del Fiscal compact all’interno dei trattati europei è stato bocciato dal Parlamento europeo e quindi quelle prescrizioni vanno lasciate cadere.”
  3. “I governi Ue concordino che il pareggio di bilancio debba valere solo per le spese correnti.”

Per lo mezzo c’è la sopravvivenza dell’Ue stessa, che lo shock generato dal nuovo Coronavirus potrebbe mettere a rischio ben più della Brexit.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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