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Cina pronta lanciare yuan digitale, senatore USA vuole USD digitale anti Coronavirus

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Mar 25, 2020, 07:48 UTC

La Cina è pronta a lanciare lo yuan digitale, mentre un senatore USA vuole lo USD digitale anti Coronavirus. Prove d'introduzione delle "criptovalute di Stato"?

yuan digitale

In questo articolo:

No, in nessuno dei due casi si tratterebbe di criptovalute alla Bitcoin per intenderci, qui i “valori” (se mai sono stati già solo pensati) e gli “ideali” (ma chi li conosce davvero?) di Satoshi Nakamoto non trovano casa, anzi, piuttosto vengono scalzati.

In Cina sarebbero vicini all’istituzione della prima moneta digitale a corso legale della storia, per quanto si possa essere avversi alla sola idea, questo fatto lo troveremo scritto nella storia dell’economia di domani e gli studenti universitari dovranno studiarla.

Ma anche gli Stati Uniti provano a correre ai ripari seppure tra mille contrasti e incapacità d’una parte della classe dirigente di comprendere il vero futuro. Jerome Powell ne aveva discusso prima che scoppiasse la pandemia con il Congresso USA, adesso una bozza di legge contenente varie misure di stimolo economico per portare fuori dall’attuale crisi economico-sanitaria il Paese, prevede tra le altre cose l’istituzione di una valuta digitale a stelle e strisce.

Procediamo con ordine e cerchiamo di capire di più. Perché scritto così, sembrerebbe che USA e Cina, per riprendersi dopo la botta che l’Ecovirus sta causando e causerà alle economie mondiali, tireranno fuori dal cilindro la criptovaluta come soluzione a tutti i mali.

Diciamolo subito non è così.

La proposta cinese dello yuan digitale

La proposta cinese di uno yuan digitale cinese la conosciamo dal 2014, è da allora che prima segretamente e poi sempre meno nientemeno che la Banca centrale cinese ha demandato a un gruppo di ricerca interno appoggiato da imprese esterne, la realizzazione di un sistema decentralizzato strettamente controllato (permissioned system) che istituisca lo yuan digitale a corso legale.

Secondo recenti informazioni pubblicate sulla stampa internazionale la Banca centrale cinese sarebbe ora a buon punto e potrebbero davvero essere pronti entro l’anno 2020.

Il Governo cinese potrebbe usare la valuta digitale per sostenere con una massiccia e innovata politica monetaria il Paese che per primo sta uscendo dalla pandemia. Ovviamente si tratterebbe di svalutare fortemente il valore del renmimbi, perché la valuta digitale non sarebbe una seconda valuta, ma la medesima digitalizzata.

La valuta digitale statunitense

Non è una criptovaluta e nemmeno qualcosa che le possa rassomigliare solo lontanamente. Negli USA sono troppo lontani dal riuscire ad accettare il concetto stesso di criptovaluta, hanno il dollaro USA e qualsiasi altra moneta è una minaccia. Del resto anche per i cinesi le criptovalute sono una minaccia, ma non avendo una moneta forte hanno preferito approfittare delle nuove opportunità offerte dalle tecnologie dei ledger distribuiti per creare qualcosa che possono controllare strettamente e allo stesso tempo essere un beneficio potenziale per la loro economia in cerca di affermazione e di espansione nel mondo.

Dicevamo del dollaro digitale, secondo la documentazione presentata esso dovrebbe essere:

“un saldo espresso come valore in dollari costituito da registrazioni contabili digitali che sono registrate come passività nei conti di qualsiasi sede bancaria del Federal Reserve System; o un’unità elettronica di valore, rimborsabile da un istituto finanziario ammissibile (come determinato dal Consiglio dei governatori della Fed).”

Ok, è chiaro che si tratta solo di un artificio, di qualcosa che nulla ha a che fare con le criptomonete. Qui si tratta solo di scrivere un numero qualsiasi da qualche parte nei server della Fed e tenere traccia che sono stati artificialmente creati (et fiat lux) 2, 3, 50 miliardi di dollari USA digitali e quindi non stampati, ma che possono essere rimborsati a vista da qualsiasi istituto finanziario autorizzato dalla Banca centrale degli USA (Fed).

Alle persone il dollaro digitale verrebbe consegnato in wallet gestiti dal Tesoro degli USA. Insomma, qualcosa che rassomiglia allo yuan digitale cinese sotto il profilo dello stretto controllo, ma che nemmeno ci prova a fingersi criptovaluta come tenta di fare lo yuan.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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