Il cambio euro dollaro arretra dopo un picco di volatilità, ma il supporto a 1,17 sta ancora reggendo la pressione ribassista. Per il momento, almeno.
Il cambio euro dollaro ha registrato un marcato aumento della volatilità nella giornata di ieri, in scia alla pubblicazione del report sull’inflazione statunitense e alla riunione della BCE, che ha confermato il tasso d’interesse di riferimento al 2,15%. La reazione del mercato è stata inizialmente disordinata, ma sono stati i ribassisti a prendere infine il controllo.
La pressione discendente ha spinto il cross fino all’area del supporto intermedio in zona 1,1720, attualmente in fase di test. Un affondo sotto il supporto principale di 1,17 aprirebbe la strada a uno scenario più chiaramente ribassista, con il rischio di un deterioramento ulteriore del quadro tecnico. Fino a quando tale soglia resterà intatta, il cambio euro dollaro conserverà invece margini per un recupero della fascia laterale, con obiettivi collocati a 1,1750 e 1,1765 entro la fine dell’anno.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio si attesta a 1,1712, in lieve calo dello 0,08%.
Un eventuale cedimento deciso del supporto principale a 1,17 rappresenterebbe un segnale tecnico di notevole rilevanza per il cambio euro dollaro, tale da causare un’accelerazione ribassista più ampia.
Il primo obiettivo naturale del movimento discendente si colloca in area 1,1650, livello particolarmente significativo perché in quella zona convergono, quasi perfettamente, l’EMA a 30 giorni e l’EMA a 50 giorni. La presenza simultanea di queste due medie mobili rende il target un punto di attrazione tecnica importante: un test di 1,1650 sarebbe quindi altamente probabile in caso di rottura al ribasso dal target di 1,17.
Se invece il supporto a 1,17 dovesse continuare a reggere, il cambio euro dollaro manterrebbe aperta la possibilità di un recupero graduale della fascia laterale, con possibili estensioni tra 1,1750 e 1,1765 e un obiettivo principale (ancora piuttosto audace) a 1,18 tondi.
Il calendario economico di oggi parte con l’indice dei prezzi alla produzione in Germania e prosegue con il sentiment dei consumatori secondo le rilevazioni Michigan negli USA.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.