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Bitcoin mining. 70 Investitori si Fanno Rubare 2,5 milioni di USD

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 6, 2018, 09:27 UTC

Questa volta la truffa del bitcoin mining non ha colpito via web, 70 investitori del piccolo stato di Macao, ai confini con Hong Kong, hanno partecipato a un meeting dedicato al mining e lì è scattata la trappola. In totale i residenti hanno perso la considerevole cifra di 2,5 milioni di dollari USA, l’equivalente di 20 milioni di dollari di Hong Kong.

Bitcoin mining truffa

Il proprietario della finta società, contattato via WhatsApp dai danneggiati non ha risposto alle richieste dei clienti e a quanto pare si è ora reso irreperibile.

“L’Affare” presentato durante un seminario

La trappola è scattata a gennaio durante un seminario organizzato a Macao, presso l’ufficio dell’associazione Macau Civil Servants Association (ATFPM), in collaborazione con associazioni locali dedite all’organizzazione degli sport elettronici (eSport).

Il fondatore della società Forger Esports, Dennis Lau, si era presentato come una compagnia di Hong Kong dedita all’e-Sports e fornitrice di servizi IT dal 2008; mentre dal 2017 ha iniziato a occuparsi di criptovalute.

La prospettiva presentata agli investitori truffati

Durante il seminario Dennis Lau ha presentato la sua proposta di bitcoin mining e, in generale di estrazione di criptovalute, affermando che aveva impiantato un centro di mining in Hong Kong che prendeva il nome di Forger CCMS. I piani prevedevano di sviluppare tra le 40 e le 60 unità di mining per produrre un valore mensile di 200 mila dollari di Hong Kong.

Il presunto truffatore aveva promesso agli investitori un ritorno fisso mensile sull’investimento. Ma, in realtà, nessuno ha mai visto un solo dollaro.

La denuncia alla polizia

Come si apprende dal giornale locale Macau Business, 14 dei truffati si sono rivolti alla polizia per presentare una formale denuncia. Altri dieci hanno preferito presentare denuncia presso la polizia di Hong Kong, dove ha sede la società truffaldina.

La conferenza stampa dei 70 investitori truffati

I 70 residenti di Macao hanno reso pubblica la notizia durante una conferenza stampa, a cui ha partecipato anche una delle associazioni presenti durante il seminario di gennaio: la Grow uP eSports. Il presidente dell’associazione, Frederico Alexandre Dos Santos Rosario, ha riferito che una delle vittime ha investito gran parte dei suoi averi, senza immaginare che dietro si potesse nascondere una truffa.

Il signor Rosario, proprietario della società di consulenza finanziaria locale Swordsman Investment Consultancy, ha avviato una sua iniziativa legale dando mandato agli avvocati di presentare una denuncia contro Dennis Lau presso la polizia di Hong Kong.

Le raccomandazioni dell’Autorità Monetaria di Macao

L’Autorità Monetaria di Macao aveva in precedenza emesso dei comunicati e avvisi di cautela, attraverso i quali consigliava i cittadini di vigilare e stare attenti nel fare investimenti con le criptovalute. L’autorità di vigilanza ha più volte ricordato che le valute digitali non hanno corso legale nella provincia autonoma e non sono uno strumento finanziario soggetto a vigilanza.

L’autorità ha da tempo istituito una task force in collaborazione con la polizia giudiziaria di Macao, per contrastare le attività finanziarie illegali, ma a quanto pare tutto ciò non è bastato.

Le truffe del mining di Bitcoin

Il 2016 è stato l’anno delle truffe dedicate al mining di bitcoin, mentre il 2017-2018 sono quelli delle ICO truffa. Ma, a quanto pare, c’è chi riesce ancora a organizzare raggiri utilizzando il classico canale del seminario o la riunione in cui presentare l’affare del secolo.

In realtà il mining ha perso molto del suo fascino, i guadagni si sono ridotti per una combinazione di motivi: costi operativi alti, prezzo delle criptovalute crollato, difficoltà di estrazione crescente. Forse il mining domestico è ancora produttivo, in un recente articolo avevamo spiegato come raffrescare i dispositivi di mining d’estate. Per il resto, è bene stare molto attenti.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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