Il Petrolio WTI sale sopra i 58 $ nella prima sessione europea di martedì, con i colloqui guidati dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina che non hanno prodotto una svolta.
Il prezzo del Petrolio WTI mostra segnali di rafforzamento e si mantiene stabilmente sopra la soglia dei 58 $ nelle prime ore di contrattazione europee, confermando un recupero graduale dopo le recenti fasi di volatilità. Il movimento al rialzo è sostenuto soprattutto dal ritorno dei rischi geopolitici al centro dell’attenzione degli operatori, in un contesto in cui le speranze di una rapida soluzione del conflitto in Ucraina appaiono sempre più fragili. In un mercato energetico che rimane estremamente sensibile alle notizie politiche e militari, anche segnali di distensione parziali o contraddittori sono sufficienti a influenzare le aspettative di offerta e, di conseguenza, la quotazione dell’Oro nero.
Le dichiarazioni del presidente statunitense Trump, che nel fine settimana ha parlato di progressi significativi nei colloqui con il presidente ucraino Zelensky, hanno inizialmente alimentato un clima di moderato ottimismo. Tuttavia, lo stesso Trump ha chiarito che non sono stati compiuti passi avanti concreti sulla questione territoriale, uno dei nodi centrali del conflitto, sottolineando che potrebbero essere necessarie ancora diverse settimane prima di arrivare a una possibile intesa. Questo messaggio ambiguo ha contribuito a mantenere un premio di rischio geopolitico sul Petrolio WTI, limitando le pressioni ribassiste.
A rafforzare ulteriormente questo scenario è intervenuto il nuovo scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Mosca ha sostenuto che un attacco con droni ucraini avrebbe preso di mira una residenza presidenziale nel nord della Russia, affermazione immediatamente respinta da Kiev. Le autorità ucraine hanno parlato di false giustificazioni utilizzate dal Cremlino per legittimare ulteriori azioni militari. Questo irrigidimento delle posizioni rende meno probabile, almeno nel breve periodo, una de-escalation credibile del conflitto, aumentando il rischio di interruzioni dell’approvvigionamento energetico diretto o indiretto. In tale contesto, l’Oro nero continua a beneficiare di un sostegno di natura geopolitica, soprattutto sul fronte delle aspettative.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 58,18 $, in rialzo settimanale del 2,54% ed in pieno tentativo di inversione di tendenza sfruttando il rimbalzo dal livello chiave dei 56 $ e dal livello annuale dei 56,75 $. Una chiusura sopra il livello chiave dei 58 $ permetterebbe ai tori di mantenere la loro pressione e spingere il Petrolio WTI verso il livello annuale dei 60,01 $.
Al ribasso, un ritorno della pressione SHORT verrebbe confermata solo a seguito di una chiusura sotto il livello chiave dei 56 $, con l’Oro nero che potrebbe raggiungere il livello annuale dei 54,11 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.