DAX in fase di transizione. Politiche fiscali attive e condizioni monetarie in miglioramento, ma se le tensioni geopolitiche dovessero attenuarsi...
Le quotazioni dell’indice azionario tedesco DAX40 hanno concluso la sessione del 30 dicembre in rialzo dello 0.57%, a quota 24490.41. Il grafico a barre settimanali aiuta, anche intuitivamente, a comprendere l’importanza dei valori raggiunti dal mercato in prossimità dei massimi dell’anno, toccati durante la prima metà di ottobre a 24771.34.
I prezzi risultano inseriti all’interno di un canale laterale attivo da giugno, in un contesto di consolidamento in seno alla tendenza rialzista dominante di fondo. L’area attualmente raggiunta dai valori, a ridosso dei 24500.00 punti, costituisce teoricamente una zona di possibile avvio di prese di beneficio, che potrebbero rallentare la rapidità di evoluzione del quadro rialzista.
Segnaliamo la presenza di supporti posizionati a 24250.00 e 24185.00/24200.00, sulla cui tenuta poggiano le aspettative di un’estensione del rialzo fin dai primi giorni di gennaio, in un contesto orientato verso il target di tendenza collocato in area 25375.00/25400.00. La tenuta dei supporti è elemento essenziale per evitare la formazione di un ultimo braccio correttivo prima di una ripartenza più fluida del trend di lungo periodo.
Viene pertanto fissato un livello di allerta in caso di cedimento di quota 24185.00 con una chiusura weekly, evento che imporrebbe una revisione immediata delle aspettative a 4–6 settimane, orientando il mercato verso un nuovo test dell’area 23000.00/23100.00.
Sul fronte macro la Germania beneficia di un quadro europeo che rimane favorevole agli asset azionari, sostenuto dal calo dei tassi di interesse e da un orientamento fiscale più espansivo proprio da parte di Berlino. Questo elemento è cruciale per l’economia tedesca, perché rafforza le aspettative di stabilizzazione ciclica dopo una fase di rallentamento industriale, soprattutto nei settori manifatturieri e dell’export.
La buona performance dell’azionario europeo nel 2025 riflette anche una rotazione dei capitali globali lontano dai titoli tecnologici statunitensi più costosi, con una maggiore attenzione verso mercati come quello tedesco, percepiti come relativamente più difensivi e meglio ancorati ai fondamentali.
Resta però un elemento di fragilità: la possibile fine della spinta straordinaria legata al complesso militare-industriale e il contemporaneo rallentamento del comparto finanziario, che pur essendo stato tra i migliori performer dell’anno mostra segnali di affaticamento.
In questo contesto, l’economia tedesca si trova in una fase di transizione, sostenuta da politiche fiscali più attive e da condizioni monetarie in miglioramento, ma esposta a una maggiore volatilità se le tensioni geopolitiche dovessero realmente attenuarsi.
Sul grafico a barre a 30 minuti osserviamo come i livelli di supporto di breve periodo, validi per le prossime tre–cinque giornate, risultino in progressivo innalzamento. Attualmente essi sono posizionati a 24295.00/24350.00 e 23995.00/24050.00.
Entrambe le aree di supporto costituiranno punti di probabile reazione in caso di arretramenti, a favore di un ulteriore allungo dei prezzi verso 24780.00/24825.00, dove è collocata la zona di verifica tecnica più ravvicinata. Il segnale tecnico è long su eventuali test dei supporti. Lo stop al quadro tecnico va fissato sotto 23995.00, semplice violazione del livello senza attendere altre conferme.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.