Da maggio 2024 gli ETF hanno assorbito circa 800 tonnellate di oro. Storicamente è meno della metà di quanto visto in fasi di vero stress sistemico.
I prezzi del contratto future sull’Oro, scambiato in dollari al Comex, hanno registrato quest’oggi un leggero rimbalzo, spingendosi fino a 4420.5. Si tratta di una reazione piuttosto modesta se confrontata con l’ampiezza del ribasso di lunedì 29, seduta durante la quale il mercato aveva lasciato sul terreno il 4.59%, scendendo fino a 4316.0.
Sul grafico a barre daily non emergono segnali evidenti di esaurimento della spinta rialzista dominante; al momento, però, non sono ancora visibili proiezioni verso nuovi massimi oltre quelli registrati il 26 dicembre scorso a 4584.0. Nel corso delle prossime 5-10 giornate ci attendiamo la tenuta dei livelli di supporto di breve periodo, posizionati a 4334.0/56.0 e 4255.0/76.0, ognuno dei quali costituirà potenziale area di reazione in caso di arretramenti.
Stante la tenuta dei supporti, le proiezioni rialziste indicano un obiettivo nell’area compresa tra 4525.0/4545.0. Una volta intercettata tale fascia di prezzo sarà necessario attendere indicazioni dai prezzi, poiché il mercato potrebbe richiedere una fase di stabilizzazione più prolungata sopra area 4300.0 prima di innescare un nuovo movimento rialzista, in grado di oltrepassare i massimi. Lo scenario descritto resta subordinato alla tenuta di quota 4255.0 e verrebbe rivisto in caso di cedimento di tale livello con una chiusura daily.
“Da maggio 2024 gli ETF hanno assorbito circa 800 tonnellate di oro. Sembra tanto, ma storicamente è meno della metà di quanto visto in fasi di vero stress sistemico. Questo implica che esiste ancora una notevole ‘dry powder’ potenziale. In uno scenario di forte avversione al rischio, non si possono escludere espansioni del prezzo anche sopra i 5.000 dollari/oncia.”
È questa l’opinione espressa da Juan Carlos Artigas, del World Gold Council, interpellato dalla testata specialistica Kitco News. Secondo Artigas il rialzo dell’oro nel 2025 non è attribuibile ad un singolo driver dominante, ma una combinazione molto equilibrata di fattori che hanno agito simultaneamente e con intensità simile. Questo riduce la probabilità di inversioni violente finché almeno uno dei driver resta attivo.
Secondo l’analisi quantitativa del World Gold Council, quattro fattori hanno contribuito in modo pressoché equivalente alla performance dell’oro: crescita economica, rischio e incertezza (geopolitica e geoeconomica), rapporto costo/opportunità (tassi reali e dollaro), momentum. Ognuno ha pesato per circa il 25%. Non basterebbe quindi un miglioramento marginale su un fronte per far crollare l’oro, perché gli altri tre possono continuare a sostenerlo.
Sul grafico a barre a 30 minuti individuiamo i livelli di supporto che sostengono il tentativo di recupero in atto nel brevissimo periodo (orizzonte 1–2 giornate).
Tali livelli sono attualmente collocati a 4378.2/84.4 e 4332.4/39.4. Le aspettative sono di un’estensione del recupero verso il target di brevissimo periodo situato a 4449.0. Il segnale tecnico è long sfruttando eventuali riavvicinamenti ai supporti. Stop posizionato sotto 4332.4, da considerarsi valido alla semplice violazione del livello, senza attendere ulteriori conferme.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.