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Banca Carige. Trovata l’intesa e i fondi per il salvataggio

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jul 25, 2019, 06:07 UTC

Gruppo Banca Carige. Trovata l’intesa e i fondi per il salvataggio dell'istituto di credito ligure, si attende il via libera del Fondo interbancario.

Salvataggio Banca Carige

Cassa Centrale Banca (Credito cooperativo italiano), avrebbe messo appunto il piano di salvataggio di Banca Carige che convince tutti, o quasi. Ieri, a Trento, al termine del consiglio di amministrazione di Ccb, la nuova proposta è stata inviata al Fondo interbancario (Fitd) dopo negoziazioni serrate. Adesso il Fondo interbancario dovrà valutare la nuova proposta di rafforzamento patrimoniale della banca ligure.

Un risultato non scontato, dal momento che solo fino a 48 ore fa, le divisioni tra gli attori che devono decidere le sorti di Banca Carige, erano ancora tante.

Il via libera del Fitd non basterà e bisognerà attendere il benestare definitivo, al piano di salvataggio di Banca Carige, dell’assemblea degli azionisti già programmata nel mese di settembre.

Cassa Centrale Banca (Ccb) ha quindi trovato i 700 milioni necessari a fare l’aumento di capitale necessari per rafforzare il Gruppo Carige che da dicembre 2018 è in amministrazione straordinaria per volere della Bce, dopo che l’allora cda non aveva saputo trovare un accordo per rifinanziare la banca ligure.

I meriti non sono tutti di Ccb, lo Schema Volontario del Fondo interbancario è intervenuto approvando la conversione del bond da 313 milioni di euro, mentre Ccb metterà 65 milioni di euro. Altri 300 milioni di euro necessari al piano di salvataggio li metterà sempre il Fondo interbancario, una scelta quest’ultima per scongiurare l’eventualità che gli attuali azionisti decidano di non partecipare all’operazione di ricapitalizzazione di Carige.

Rispettati i tempi della Bce

L’accordo ritrovato, rispetta i tempi della Bce la quale aveva chiesto che entro il 25 luglio di fare il punto sull’operazione e di avere un quadro più chiaro sul salvataggio della banca ligure.

Incerta la partecipazione del Credito Sportivo e Mediocredito

Accanto all’aumento di capitale da 700 milioni di euro, servono ulteriori 200 milioni di euro che saranno emessi da banca Carige nella forma di un prestito obbligazionario.

In un primo momento l’intervento comprendeva anche il Credito Sportivo e il Mediocredito Centrale che insieme avrebbero dovuto partecipare con 100 milioni di euro (ripartiti rispettivamente: 75 milioni e 25 milioni), ma la loro partecipazione è in forse. Non solo, il piano prevede anche l’individuazione di un altro o altri soggetti che dovrebbero immettere i restanti 100 milioni di euro necessari alle coperture.

Cassa centrale banca dovrebbe intervenire anche su questo piano, impegnandosi con ulteriori 100 milioni, ma resta aperta la caccia a nuovi partner minori interessati a essere della partita.

Si attende, comunque per venerdì, la decisione del cda del Credito Sportivo sulla sua effettiva partecipazione.

Un salvataggio tutto italiano

Se in un primo momento erano stati coinvolti i fondi internazionali come il fondo americano Blackrock, poi defilatosi come altri, ora il salvataggio del Gruppo Carige è tutto italiano.

I bond da 200 milioni che emetterebbe Carige, in parte verranno acquistati da Ccb (il 50%), mentre gli altri 100 milioni potrebbero comprarli Cattolica assicurazioni, il gruppo assicurativo Amissima (che facevano una volta parte delle assicurazioni Cargie e ora sono del fondo Apollo), ed ancora Banca Mediolanum e la Fondazione Cariverona.

I soggetti pubblici restano ancora della partita, come Mediocredito Centrale, il quale è controllato da Invitalia.

Spiragli di luce, quindi, per il Gruppo Carige mentre per la Banca popolare di Bari, dopo il passo indietro del presidente Marco Jacobini, inizia un nuovo percorso di risanamento per recuperare le devastanti perdite subite lo scorso anno.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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