Joel Ortiz è il tipico bravo ragazzo molto studioso e primo della classe, ma dietro le sembianze di studente modello dell’Università del Massachussets di Boston, si nascondeva la mente di un abile hacker e ladro di criptovalute. Joel è stato arrestato il 12 luglio presso l’aeroporto di Los Angeles dalla polizia del Santa Clara County, prima che partisse per un viaggio in Europa (forse tentava la fuga?). La notizia è stata riportata solo oggi dai media americani che aggiungono sulla vicenda particolari da film hollywoodiano.
Joel sarebbe stato trovato in possesso di 250 mila dollari USA in criptovalute al momento dell’arresto in aeroporto e avrebbe speso all’incirca 150 mila USD per affittare appartamenti dove ha organizzato numerosi festini. Inoltre la polizia avrebbe rinvenuto nel suo guardaroba una ingente quantità di abbigliamento di alta moda italiana.
Joel, 20 anni appena di Allston, si vestiva bene mentre con la tecnica del SIM swapping entrava nei wallet personali di personaggi in vista dell’industria blockchain. All’aeroporto è stato fermato mentre sfoggiava una borsa Gucci come parte di una recente ondata di spese fatta con i soldi rubati.
Secondo le fonti riportate da Motherboard, Joel avrebbe rubato gli accessi ai profili social e le SIM di svariati partecipanti all’importante conferenza di New York Consensus, organizzata ogni anno nel mese di maggio.
Joel deve ora rispondere di 28 capi di accusa, ben otto in più se confrontati con la sua giovanissima età. 13 capi di accusa lo incriminano di furto di identità, altri 13 di hacking e due capi d’accusa di furto.
Il giovane “ragazzo per bene” avrebbe confessato agli investigatori di non aver agito da solo ma in collaborazione con un co-cospiratore.
In uno dei tre attacchi avvenuti durante Consensus 2018, il giovane avrebbe rubato 1,5 milioni di dollari in criptovalute a un importante imprenditore del settore blockchain che ha preferito restare nell’anonimato per non intaccare i suoi interessi. Nel furto l’imprenditore, infatti, ha perduto 1 milione di dollari che egli aveva ottenuto durante la token sale di una ICO…
Il SIM swapping è una tecnica che si è diffusa negli ultimi tempi per rubare l’identità delle persone e accedere ai profili dei social network dei mal capitati e, nei casi più gravi, per rubare i loro fondi dai conti bancari o ricattarli in caso di informazioni compromettenti rinvenute.
L’hacker ruba il numero di cellulare della persona, carpisce altre informazioni personali attraverso i social network o con la tecnica del phishing; quindi contatta l’assistenza clienti dell’operatore telefonico e impersonando il reale cliente l’hacker riesce a far bloccare la SIM affermando di averla perduta. A quel punto interviene con la sua strumentazione.
Nel caso dell’imprenditore prima citato, dopo aver fatto lo swapping, Joel ha cambiato la password all’account gmail e da lì ha agito indisturbato tra i conti in criptovalute dello sprovveduto.
Mentre Joel Ortiz resta in carcere con una cauzione fissata dal giudice in un milione di dollari, il 9 agosto il giovane hacker dovrà presentarsi davanti la corte secondo le leggi dello stato della California.
Per noi restano le solite raccomandazioni:
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.