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Il 2018 dell’economia italiana: l’anno breve del Governo giallo – verde

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Dec 27, 2018, 09:41 UTC

Il 2018 dell’economia italiana sarà ricordato per la tempesta generata dalla manovra economica 2019 del governo giallo - verde. Eppure sullo sfondo ci sono altri eventi esterni che turbano la nostra fragile economia.

Italian economy

Si potrebbe pensare che il 2018 dell’economia italiana è tutto concentrato sulle elezioni politiche di marzo 2018, sulle difficoltà di formare un governo per il Paese, sulla nascita del Governo giallo – verde e le conseguenti criticità che ha generato con la sua politica economica: vedasi in particolare la manovra economica 2019.

L’Italia però è fatta anche di tante realtà solo apparentemente silenti, ma che in realtà sono tanti piccoli o grandi motori che, eroicamente, muovono la grande nave Italia verso nuove rotte commerciali.

L’economia italiana nel 2018: le elezioni politiche

Per l’economia italiana il 2018 è un anno breve, tutto ha inizio nella notte tra il 4 e 5 marzo 2018 quando i seggi elettorali sono chiusi e lo spoglio ha avuto inizio.

Il primo partito è il M5S, secondo il PD e terzo la Lega Nord. Lo scossone, che da alcuni anni sta cambiando lo scenario politico in tutta Europa, arriva anche in Italia.

Le incertezze dei mesi successivi non fanno bene all’economia, lo spread Btp – Bund a 10 anni è il primo segnale che le cose così non vanno. Anche l’indice FTSE MIB perde rapidamente quanto guadagnato fino a maggio 2018 (24.544 punti base il 5 maggio) e, a pochi giorni dall’inizio del 2019, il maggiore indice di Piazza Affari è molto vicino ai 18.000 punti base.

Il decreto dignità

Il decreto dignità è il primo atto politico, e allo stesso tempo economico, del governo giallo – verde. Contiene norme eterogenee, ma una in particolare impatta significativamente sull’economia reale, cioè la decisione di ridurre da 36 a 12 mesi la durata dei contratti a termine.

La norma vorrebbe così incentivare le assunzioni a tempo indeterminato ma, secondo alcune analisi autorevoli, la norma non incide sui fattori che ostacolano la creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato.

La manovra economica 2019

Ma la brezza leggera generata dal decreto dignità è stata nulla in confronto alla burrasca forte scatenata dalla manovra economica 2019.

Da ottobre 2018 a oggi, tutto il Paese è rimasto col fiato sospeso in attesa di capire gli eventi futuri.

Non va dimenticato che la manovra finanziaria italiana è stata bocciata da Fondo monetario internazionale, da agenzie di rating e solo in ultimo dalla Commissione Europea che ha minacciato una procedura d’infrazione per debito eccessivo, scongiurata solo in extremis.

L’economia italiana nel 2018 rallenta

Tutte le previsioni e poi i dati concreti forniti dall’Istat, hanno fotografato una situazione di rallentamento della crescita economica. La produzione industriale quest’anno è calata rispetto al 2017, così come sono calati in molti mesi i consumi al dettaglio.

Le premesse di una nuova crisi? Questo lo scopriremo nel 2019, ma è fondamentale capire che il rallentamento non è solo italiano. Rallenta tutta l’economia mondiale e anche gli Stati Uniti il prossimo anno cresceranno meno (lo ha detto la Fed).

L’economia mondiale è connessa. Le economie dei singoli Paesi sono connesse tra loro e le criticità economiche dell’uno, si propagano in fretta come si propaga un attacco informatico.

La guerra commerciale sui prodotti d’importazione in atto tra USA e resto del mondo, è un esempio.

La crisi della lira turca è stato un altro fattore di incertezza che ha colpito anche le banche italiane esposte in Turchia.

Le aziende storiche che chiudono e quelle che riaprono

La Melegatti, l’azienda dolciaria che ha inventato il Pandoro, riapre e vanno a ruba i 500 mila pandoro prodotti in meno di due mesi.

L’altrettanto storica Pernigotti rischia di estinguersi per sempre. Ma non solo Pernigotti, il Ministero del Lavoro ha 138 tavoli di crisi aperti che coinvolgono circa 210 mila lavoratrici e lavoratori.

Alitalia, Ilva, Hag, Bombardier, Firema, IperD, alcune Coop, Piaggio Aero, Ferroli e Acciaierie di Terni. Sono alcune delle aziende che nel 2019 potrebbero non essere più quei motori dell’economia italiana che sono stati.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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