A causa delle crescenti minacce di eccesso di offerta, il Petrolio WTI sta subendo un deciso deprezzamento, riportandosi al di sotto dei 62 $.
Il prezzo del Petrolio WTI continua a scendere, attestandosi intorno ai 61,60 $ al barile nelle prime ore di negoziazione europee di martedì. Questa discesa segue una serie di previsioni che suggeriscono un possibile aumento della produzione da parte dell’OPEC+ (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati), un fattore che potrebbe frenare il rialzo del prezzo dell’Oro nero nel breve termine. Il cartello è atteso a decidere un incremento di 411.000 barili al giorno per il mese di luglio, insieme a un possibile annullamento del taglio volontario alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno entro la fine di ottobre. La riunione del cartello, prevista per questa settimana, è destinata a definire le future linee guida per la produzione.
L’inasprirsi della produzione da parte dei Paesi OPEC+ arriva in un contesto di crescente incertezza economica. Il declassamento del rating del credito statunitense da parte di Moody’s ha avuto un impatto significativo sui mercati globali. La decisione di Moody’s si è basata su preoccupazioni relative al crescente debito degli Stati Uniti e al persistente stallo politico su come affrontare il deficit di bilancio. Infatti, la nuova legge fiscale di Trump, che include tagli fiscali e aumenti della spesa pubblica, potrebbe aumentare ulteriormente il deficit statunitense, sollevando dubbi sulla sostenibilità economica del paese e pesando sulle aspettative di domanda di Petrolio WTI.
Anche le tensioni geopolitiche sono un fattore chiave che influenzerà le dinamiche del mercato dell’Oro nero. La situazione in Medio Oriente, inclusa la continua guerra tra Russia e Ucraina, ha mantenuto alta la volatilità, mentre le preoccupazioni per la domanda globale di greggio persistono. Il recente allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, seguito dalla decisione di Trump di rinviare l’introduzione dei dazi sull’UE, ha migliorato il sentiment di rischio degli operatori e ha contribuito a stabilizzare l’Oro nero.
Al momento della scrittura il prezzo del Petrolio WTI quota 60,64 $ in rialzo settimanale dello 0,18% ed all’interno di una fase laterale da inizio aprile. Il prezzo è all’interno di due livelli annuali (60,01 $ e 62,38 $) ed è logico pensare che una decisa rottura contro uno di esse permetterebbe ai trader di capire la direzione futura del Petrolio WTI. Infatti, una chiusura sopra i 62,38 $ permetterebbe ai tori di gettare le basi per un ritorno della pressione LONG, con il livello chiave dei 64 $ e il livello annuale dei 65,29 $ a rappresentare i principali obiettivo rialzisti.
Viceversa, una decisa rottura al di sotto del livello annuale dei 60,01 $ darebbe il via alla continuazione del trend di medio termine SHORT, con gli orsi che cercheranno di raggiungere in breve tempo il supporto chiave dei 58 $, unico grosso ostacolo prima di raggiungere la zona dei minimi annuali intorno al livello annuale dei 56,75 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.