Il Petrolio WTI si indebolisce mentre si attenuano le preoccupazioni relative all'offerta, supportato dai segnali positivi di una possibile risoluzione tra Ucraina e Russia.
Il prezzo del Petrolio WTI sta registrando un calo moderato martedì, scendendo intorno ai 62 $ durante le contrattazioni europee. La flessione, pari a oltre l’1,20% su base settimanale, è guidata dall’attenuarsi delle tensioni geopolitiche, in particolare dalle rinnovate speranze di un possibile accordo di pace tra Ucraina e Russia. Un’intesa diplomatica potrebbe allentare le sanzioni sulle esportazioni energetiche russe, riducendo i timori per interruzioni dell’offerta che negli ultimi due anni hanno rappresentato un sostegno chiave per i prezzi dell’Oro nero.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno espresso ottimismo in merito a un prossimo incontro trilaterale con Vladimir Putin. Trump ha dichiarato sui social media di aver già avviato contatti con il leader del Cremlino, ipotizzando un vertice che coinvolga direttamente i tre capi di Stato. Questa prospettiva ha contribuito a raffreddare i premi di rischio geopolitico incorporati nelle quotazioni del Petrolio WTI.
Oltre agli sviluppi geopolitici, anche la politica monetaria statunitense sta giocando un ruolo cruciale per l’andamento dell’Oro nero. I dati macroeconomici più recenti hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre, scenario che i mercati valutano come altamente probabile. Infatti, secondo lo strumento FedWatch, la probabilità di una riduzione di 25 punti base si attesta attorno all’83,1%.
Un allentamento delle condizioni finanziarie renderebbe più agevole il credito per imprese e consumatori, stimolando l’attività economica negli Stati Uniti, che rappresentano il maggiore consumatore mondiale di greggio. Una crescita più solida della domanda interna potrebbe così contribuire a stabilizzare e potenzialmente sostenere i prezzi dell’Oro nero, bilanciando l’effetto calmierante delle notizie geopolitiche.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro nero quota 62 $, in ribasso settimanale dell’1,27% ed in pieno tentativo di break-out ribassista del livello annuale dei 62,38 $ che, se confermato, aprirebbe uno scenario interessante che non si vedeva da maggio. Infatti, una chiusura sotto i 62,38 $ permetterebbe agli orsi di continuare la loro pressione e puntare in maniera decisa a raggiungere prima il livello chiave dei 61 $ e subito dopo puntare al livello annuale dei 60,01 $, livello raggiunto l’ultima volta il 30 maggio.
Tuttavia, una falsa rottura SHORT dei 62,38 $ e relativo rimbalzo suggerirebbe un primo tentativo dei tori di invertire la tendenza e cercare di raggiungere almeno il livello chiave dei 64 $, unico grosso ostacolo prima di raggiungere il livello annuale dei 65,29 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.