L’Argento sale ancora, raggiungendo livelli senza precedenti trainato dalla domanda industriale e dal contesto dell’allentamento monetario.
Il prezzo dell’Argento è entrato nel 2025 con un rally che non ha precedenti nella sua storia recente, superando i massimi pluridecennali e catalizzando l’attenzione di investitori e istituzioni. A differenza dell’Oro, la cui forza deriva principalmente dal ruolo di bene rifugio, l’Argento si trova al centro di una combinazione unica di forze: domanda industriale esplosiva, offerta stagnante e un contesto macro che favorisce l’allocazione verso il metallo prezioso. Questa sovrapposizione di fattori ha creato una reale tempesta perfetta, spingendo il metallo prezioso verso livelli record e aprendo interrogativi sul suo prossimo movimento.
Come anticipato, la prima grande spinta arriva dalla domanda industriale, oggi più centrale che mai per l’Argento. Oltre il 50% del consumo globale è legato ad applicazioni tecnologiche e produttive, una quota in costante aumento. La transizione energetica sta rivoluzionando il mercato: i pannelli solari richiedono Argento grazie alla sua conduttività superiore, rendendo il metallo prezioso indispensabile per sostenere l’espansione globale del fotovoltaico. Di pari passo, il settore automobilistico, in particolare veicoli elettrici e sistemi elettronici avanzati, impiega quantità crescenti di Argento nei cablaggi, nei sensori e nei sistemi di gestione dell’energia. È una pressione costante, in crescita, e che non accenna a diminuire. Parallelamente, lo sviluppo di infrastrutture ad alta intensità tecnologica amplifica la domanda.
Sul lato dell’offerta, infatti, il quadro è molto più fragile. La produzione mineraria di Argento ha raggiunto uno stallo: i giacimenti mostrano tenori di minerale più bassi, i costi energetici aumentano, e l’avvio di nuove miniere è rallentato da permessi ambientali complessi e da anni di sotto-investimento. Il riciclo, pur contribuendo, risulta insufficiente a compensare un deficit di offerta che dura ormai da diversi anni. È questo divario persistente tra domanda e produzione a fornire la base più solida per l’attuale bull market.
Al momento della scrittura il prezzo del metallo prezioso quota 62,03 $, in rialzo dello 0,36% ed ancora in pieno momentum rialzista, soprattutto alla luce del posizionamento sopra il livello chiave dei 62 $. Infatti, una chiusura sopra questo livello chiave permetterebbe ai tori di mantenere la loro pressione, potendo spingere ulteriormente l’Argento al rialzo, con il livello chiave dei 63 $ a rappresentare il principale obiettivo LONG.
Al ribasso, un primo ingresso degli orsi verrebbe visto solo a seguito di una chiusura sotto i 61,65 $, che potrebbe portare l’Argento a ritestare prima il livello psicologico dei 60 $ e successivamente il livello chiave dei 59 $, zona dei massimi dell’ultima fase laterale.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.