L'Argento consolida i forti guadagni della notte e tocca un nuovo massimo storico, con la situazione tecnica costruttiva che favorisce i trader rialzisti e sostiene la possibilità di ulteriori guadagni.
Il prezzo dell’Argento estende la sua corsa aggiornando il massimo storico oltre i 61 $ l’oncia, sostenuto da una combinazione di aspettative accomodanti sulla Federal Reserve e da un contesto strutturalmente favorevole sul lato dell’offerta. Il metallo prezioso continua così a sovraperformare l’Oro, confermando un comportamento ricorrente nei cicli di allentamento monetario: quando i rendimenti reali scendono, l’Argento tende a beneficiare più dell’Oro grazie alla duplice natura, bene rifugio e industriale, che ne amplifica la domanda.
Secondo diversi analisti, la spinta rialzista nasce dall’incrocio tra tagli attesi dei tassi, riduzione della produzione mineraria e timori geopolitici legati alle nuove dinamiche commerciali statunitensi. L’Argento è stato recentemente inserito nella lista dei minerali critici del Geological Survey americano, elemento che ha alimentato le aspettative di potenziali dazi futuri e ulteriori tensioni nella catena di approvvigionamento.
Dal punto di vista fondamentale, il metallo prezioso ha già messo a segno un rialzo superiore al 110% dall’inizio dell’anno, superando ampiamente la performance dell’Oro. Inoltre, la produzione estrattiva in contrazione unita alla resilienza della domanda industriale, soprattutto dai settori tecnologici e dell’energia rinnovabile, crea un quadro di supporto solido anche in ottica 2026.
Sul piano tecnico, l’Argento mostra una solida fase di consolidamento rialzista dopo la rottura decisa della precedente area di congestione situata tra i 57,13 $ e i 58,50 $. La violazione di quella fascia ha rappresentato un nuovo trigger per i compratori, confermando che il percorso di minor resistenza rimane orientato verso l’alto. Tuttavia, i principali oscillatori segnalano condizioni di ipercomprato su diversi TimeFrame; in particolare l’RSI che sta indicando livelli estremi che invitano alla prudenza prima di aggiungere nuove posizioni rialziste. Per questo motivo, un periodo di stabilizzazione o un ritracciamento moderato sarebbe fisiologico e potenzialmente favorevole per chi cerca ingressi più equilibrati.
Al ribasso, nel caso di un movimento correttivo causato da una chiusura sotto i 61 $, gli orsi potrebbero raggiungere prima il livello psicologico dei 60 $, che dovrebbe fungere da primo baluardo difensivo, e successivamente verso la precedente zona laterale tra i 57,13/58,50 $. Sul lato LONG, una nuova accelerazione sopra i 61 $ confermerebbe la forza del break-out e aprirebbe la strada ad un’estensione verso il livello chiave dei 62 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.