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Titoli FAANG cosa sono? Conviene investire su Facebook, Apple, Google, Amazon, Netflix?

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Dec 27, 2019, 06:37 UTC

I titoli FAANG cosa sono? Conviene investire su Facebook, Apple, Google, Amazon, Netflix? Guida all'investimento nelle giganti dell'IT USA.

Titoli FAANG

Hai sentito parlare in rete di titoli FAANG e vorresti saperne di più. Diciamo subito che non c’è nulla di orientale in questo acronimo (F.A.A.N.G.), anche se la sua pronuncia potrebbe richiamare la traslitterazione di una parola giapponese o cinese. Ironia a parte, l’acronimo sta a indicare le multinazionali IT degli USA: Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google (Alphabet Inc.). In questa guida vogliamo raccontarti l’origine di questo “indice”, delle sue evoluzioni, delle critiche e delle previsioni sul valore delle multinazionali che compongono questo fantastico gruppetto di “NASDAQ guys”.

Cosa significa FAANG e perché prima era solo FANG?

In principio era FANG e non comprendeva Apple, aggiunta in un secondo momento. l’acronimo FANG è stato coniato da Jim Cramer ospite del programma Mad Money della Cnbc nel 2013, per indicare questo gruppo di aziende che crescevano a ritmi vertiginosi, praticamente tutte insieme.

Nel 2017 si è passati a FAANG per includere anche Apple. Tuttavia, oggi dovremmo trasformare ancora una volta l’acronimo in FAANA, perché il titolo Google è ora Alphabet Inc. la società che i fondatori del motore di ricerca hanno voluto costituire per ricomprendere tutte le controllate del gruppo. Nessuno ci ha ancora pensato di trasformarlo in FAANA, ma staremo a vedere.

Ciò che accomuna queste multinazionali, è anche il fatto che tutte sono quotate al NASDAQ, la Borsa delle società tecnologiche. Fatta eccezione per Apple, sono figlie della rivoluzione Internet occorsa a cavallo tra la seconda metà degli anni ‘90 e gli inizi del nuovo millennio.

Per chiarezza, non esiste un indice FAANG o un indice FANG, ma si tratta solo di un acronimo che vuole raggruppare per brevità le società quotate che esso intende raggruppare.

Si può ancora parlare di “indice” FAANG?

Nonostante i punti in comune, secondo alcuni analisti, gli investitori non dovrebbero più pensare ai FAANG come un gruppo su cui investire contemporaneamente e indistintamente, ma ogni singola società andrebbe valutata indipendentemente.

La valutazione indipendente da fare, verte principalmente sulle differenze nel ciclo di vita economico delle aziende, sulla “storia” del loro business e sul differente futuro che ciascuna sta costruendo oggi.

Se prendiamo come esempio Apple (AAPL), notiamo che il suo ciclo è in una fase matura. Diciamocelo chiaramente, il Ceo Tim Cook sta campando di rendita sulle invenzioni dell’intramontabile Steve Jobs, ma oltre a montare fotocamere sempre più aggiornate sugli iPhone non è che sta innovando molto. La nuova fotocamera a ‘n’ megapixel potrà essere un fattore trainante ancora per quanto? Gli investitori queste cose le analizzano meglio e prima dei clienti che gli iPhone li comprano.

Ancora un altro esempio, Facebook Inc. (FB). Mark Zuckerberg ha fatto dei pasticci negli ultimi anni, il caso Cambridge Analytica è forse solo la punta dell’iceberg. Negli ultimi tempi sono spuntati altri casi di falle nel sistema e, a quanto pare, gli hacker hanno potuto attingere da un database Facebook pieno zeppo di dati personali degli utenti. E che dire di Libra coin? Prima appoggiata e poi abbandonata da tutti, dal momento che il Congresso americano ha messo di fatto sotto accusa l’idea di Zuck, di farsi la sua moneta mondiale privata. Ecco, niente terrorismo, perché il titolo sta andando bene (dicembre 2019), ma tenere in considerazione questi fattori è importante.

Futuro dei titoli FAANG (FAANA)

Quale sarà il futuro dei titoli FAANG? Quali previsioni si possono fare su ogni singola azienda? Di ciò parleremo nella seconda parte di questo articolo.

Una precisazione prima di procedere. Di solito si fanno analisi tecniche per “pronosticare” il futuro di un titolo azionario, ma, per quanto indispensabili, se non si studia il progetto industriale di una impresa quotata in borsa, è difficile prevederne il reale sviluppo e anche i possibili crolli. Il resto dell’articolo, quindi, va letto in tale ottica.

Il futuro del titolo Facebook Inc (FB)

Facebook Inc. non è solo il social network, ma anche WhatsApp, Instagram, Oculus. Per capire dove si sta dirigendo Facebook Ink, andrebbero ascoltate per intero gli eventi annuali di maggio-giugno presieduti da Zuckerberg. L’ultimo in ordine di tempo F8, ma anche ascoltare i precedenti aiuterebbe a comprendere meglio l’orientamento.

Instagram è attualmente la punta di diamante, la crescita degli utenti è esponenziale, anche se Facebook resta un solido social. La realtà virtuale gioca un ruolo importante nel futuro delle Società fatte di persone, Mark lo sa e con Oculus e Facebook tenta di fagocitarci nel suo mondo virtuale: Facebook VR.

Facebook Inc., quindi, sta vivendo un momento critico per le bastonate ricevute sulla privacy, ma il suo futuro non è affatto nero. E non è da credere che abbandonerà la battaglia per la moneta digitale interna, l’opportunità di fidelizzare miliardi di persone con l’ausilio di una moneta unica, è una tentazione più forte di qualsiasi battaglia legale, e FB se lo può permettere.

Amazon (AMZN)

Dove è diretto il titolo Amazon (AMZN)? Jeff Bezos ha idee che vanno oltre la Terra, non ci sarebbe da meravigliarsi se avesse già oggi i piani per una Lunar Amazon, un marketplace per gli astronauti/e che risiederanno sulla Luna nei prossimi decenni. Lo sappiamo Bezos ha fondato Blue Origin e ha presentato il lender Blue Moon. Negli Stati Uniti ha comprato un terreno per costruirci un aeroporto, mentre la compagnia aerea con velivoli a guida autonoma (Amazon Prime Air) è già una realtà.

In Italia è in forte espansione e lo è in altri Paesi, ma Amazon ha anche guai con l’Antitrust europea, perché la tentazione di monopolizzare è forte, soprattutto quando si hanno le idee giuste e il potere economico per farlo. Amazon non è più solo un marketplace, ma una piattaforma digitale che comprende anche l’intrattenimento: occhio al suo futuro, è appena iniziato.

Apple (AAPL)

Lo dicevamo, Apple è in una fase particolare della sua vita. In questi anni ha campato di rendita, ma quali sono i nuovi prodotti innovativi che ha immesso sul mercato? La terza fotocamera sull’iPhone? E quali novità nel campo dei computer (i Macbook)? Ha innovato molto più Asus, con il lancio prima del laptop con touchpad/display e poi con il laptop dal doppio display. Apple probabilmente tenterà di competere con Apple TV+, spostandosi quindi sull’intrattenimento on demand. Ma qui la concorrenza è sleale.

Netflix (NFLX)

Da Blockbuster, al noleggio dei film via Internet, al salto più ovvio, la distribuzione dei contenuti video on demand. Netflix (NFLX) è questo, film, serie TV, e video giochi distribuiti via Internet. Questo è il presente dell’intrattenimento e nei prossimi anni ci sarà ancora spazio per espandersi, ma il settore è pieno di aziende e offerte. Per fare un esempio, anche Disney ha lanciato la sua piattaforma Disney+, lei che prima distribuiva i suoi contenuti attraverso canali a pagamento su altre piattaforme, ora ha pensato bene di farsi la sua piattaforma monotematica. Quelle generaliste come Netflix, però, reggeranno meglio quando il mercato arriverà a maturazione e i clienti finali “faranno sintesi”.

Alphabet Inc. (GOOGL)

E per concludere Alphabet Inc. (GOOGL). Alphabet ha un programma enorme, come sintetizzarlo in pochi righi? Il motore di ricerca è solo una piccola parte, perché c’è l’intelligenza artificiale, la suite per l’ufficio (G Suite) il servizio in Cloud, il servizio di Big data, servizi per sviluppatori, e poi la guida assistita nel campo dell’automotive, Android, conti correnti. Questo il presente, mentre il futuro di Alphabet si chiama informatica quantistica e già ora promette molto bene dopo l’esperimento condotto con il super computer della Nasa. Come è andata a finire? Che il super computer della Nasa impiegherà i prossimi 10mila anni a fare quello che un solo processore quantistico Google ha fatto in circa 200 secondi. Immaginate le ricadute economiche?

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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