Investire in equity crowdfunding o azioni ed ETF? Rispondiamo alla domanda approfondendo cos'è l'equity crowdfunding e i pro e i contro di azioni ed ETF.
Investire in equity crowdfunding o azioni ed ETF? Questo è un dubbio che attanaglia quegli investitori che magari hanno sentito parlare di alti rendimenti nell’equity crowdfunding e che pensano le azioni e gli ETF siano asset di investimento più rischiosi.
Qui proviamo a fare un poco di chiarezza, spiegando in breve cos’è l’equity crowdfunding e come si investe, quali sono i vantaggi e i rischi d’investire in azioni ed ETF, quindi tireremo le conclusioni confrontando pregi e difetti delle tre “modalità” di investimento.
Il crowdfunding è una forma di raccolta fondi che ha trovato grande impulso grazie al web. Nata come forma di raccolta fondi tra amici e conoscenti per raccogliere i fondi necessari a lanciare una iniziativa personale o imprenditoriale, rapidamente ha stimolato la nascita di piattaforme attraverso cui raccogliere capitali da investire in attività d’impresa strutturate.
L’equity crowdfunding è dunque una forma di raccolta di capitali “dalla folla” di investitori al dettaglio e non solo. In generale tra gli investitori vi possono essere:
Generalmente la remunerazione proposta per questo tipo di investimento è alta, potendo raggiungere anche il 15% in alcuni settori specifici. L’equity crowdfunding permette infatti di investire in piccole imprese già avviate o in startup di molti settori industriali:
Va aggiunto che di recente l’Unione Europea ha introdotto un regolamento che disciplina il settore. Ora le società che gestiscono piattaforme di equity crowdfunding in Italia sono soggette alla vigilanza Consob.
Quando si decide di investire nell’equity crowdfunding ci sono alcuni passi obbligatori da compiere:
La fase successiva prevede due strade:
La rubricazione permette di effettuare la registrazione tramite una società di intermediazione immobiliare, per facilitare la vendita delle quote qualora si volesse uscire dall’investimento anticipatamente. In questo caso sul libro dei soci risulterà il nome della società di intermediazione.
Passiamo ora agli aspetti positivi e negativi dell’equity crowdfunding, che proviamo qui a riassumere in breve.
Passiamo al nostro primo confronto: investire in equity crowdfunding o in azioni? Partiamo dalle azioni quotate in Borsa, le quali rappresentano un titolo di credito che incorpora un diritto. Grazie alla loro negoziazione in un mercato finanziario internazionale (Borsa di Milano, Parigi, New York, ecc.) esse sono facilmente scambiabili nell’arco di un giorno o due.
I costi di negoziazione delle azioni quotate in Borsa sono più bassi rispetto ai costi di negoziazione delle quote di un progetto di equity crowdfunding.
Anche in Borsa è possibile investire su società in fase di crescita e inserite in settori industriali promettenti. Tali piccole e medie imprese possono infatti accedere a programmi di inserimento in Borsa come il segmento EGM di Borsa Italiana.
Generalmente le società quotate su EGM hanno già portato a termine con successo tutta una serie di passaggi, tra cui varie forme di raccolte di capitali attraverso l’equity crowdfunding, partecipazione a bandi europei, percorsi all’interno di incubatori e/o supporto da parte di venture capital. Quindi hanno già realizzato un certo percorso di maturazione.
Passiamo ora al confronto tra l’investimento in equity crowdfunding ed ETF, ovvero i fondi negoziati in borsa (exchange-traded fund). Gli ETF sono dei fondi legati a un indice azionario. Le versioni classiche di ETF sono passive, ciò vuol dire che seguono il benchmark di riferimento nel modo più fedele possibile, mentre gli ETF attivi cercano di sovraperformare l’indice di riferimento o, viceversa, di capitalizzare una minusvalenza ridotta rispetto all’indice stesso.
Gli ETF replicano sempre un indice azionario che circoscrive l’ambito di investimento. Ad esempio, un ETF legato all’indice S&P500 investe nelle 500 maggiori società quotate nei mercati azionari degli Stati Uniti.
Un ETF legato a un indice ESG asiatico, offrirà esposizione alle azioni di società asiatiche che si impegnano a rispettare i criteri ESG.
Dunque gli ETF, a differenza, delle singole azioni, offrono la possibilità di investire su un intero settore industriale, area geografica o tema di investimento (ad esempio potresti investire nella smart mobility).
Con gli ETF non sei proprietario delle azioni (non sei un azionista delle società su cui investe il fondo), ma provi a trarre beneficio dalla crescita dell’intero settore calmierando meglio la volatilità delle singole azioni.
Mettendo a confronto la strategia di investimento negli ETF con gli investimenti nell’equity crowdfunding, è un po’ come se investissi su un ampio numero di progetti e non soltanto su uno o pochi di essi.
Tuttavia gli ETF sono negoziati in Borsa e quindi nella compravendita ereditano gli stessi benefici delle azioni, in particolare la facilità di acquisto e di vendita al mercato.
Inoltre, considerando l’intero ciclo di investimento i costi degli ETF possono essere nettamente inferiori rispetto ai costi di un investimento operato con l’equity crowdfunding.
In definitiva, investire attraverso l’equity crowdfunding è una ottima forma di investimento per chi ha già praticato e preso confidenza con gli investimenti in Borsa. Una buona preparazione su cosa significa investire in azioni ed ETF, potrà risultare utile quando si passerà a una forma di investimento più complessa come l’equity crowdfunding.
Di converso, cimentarsi nell’equity crowdfunding può anche aiutare a comprendere il lavoro che si dovrebbe compiere prima di acquistare azioni. Infatti, una campagna di equity mette a disposizione una serie di documentazioni legate al progetto che l’investitore fa bene a leggere prima di investire la somma minima richiesta.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.