Azionista attivista, scopri chi è l'activist investor, cosa fa l'activist investing e come entrare a far parte della nicchia dello shareholder activism.
Chi è l’azionista attivista e cosa fa un activist investor? Nei fatti l’activist investing non è per tutti, ma non è da escludere che anche tu un giorno possa diventare un azionista capace di agire in una società quotata per apportare maggiore valore alle sue azioni.
L’obiettivo dell’activist investing è esattamente questo, dare un impulso a una società nella quale si vede un valore potenziale che l’attuale assetto societario non è in grado di esprimere.
Entriamo nel merito dell’argomento.
Anzitutto rispondiamo alla domanda chi è l’azionista attivista. Questi può essere una persona o il più delle volte è un hedge fund o un fondo specializzato nell’activist investing.
Attivista significa che in qualità di azionista acquisisce una quota cospicua di una società quotata in Borsa, tale da avere i numeri per influire sulle scelte e sul suo assetto.
Servono disponibilità economiche importanti per poter acquisire quote di peso in una società quotata in Borsa, tuttavia è sempre possibile guardare alle piccole società a capitalizzazione ridotta.
Un investitore che vorrebbe muovere i suoi primi passi come azionista attivista, e non ha milioni di euro a disposizione, ma qualche centinaio di migliaia di euro, può sempre valutare di incidere sulle sorti di una piccola società quotata su Euronext Growth Milan, ad esempio, dove le capitalizzazioni sono basse.
Eccoci giunti alla seconda domanda: Cosa fa un azionista attivista? Il suo intento, abbiamo già ricordato, è estrarre valore da una società quotata in Borsa.
Per farlo l’activist investor deve anzitutto acquistare azioni di una società in cospicua quantità. Bisogna avere una quota tale da consentire l’ingresso nel consiglio di amministrazione di un proprio consigliere, che potrebbe essere l’azionista attivista stesso.
Più in generale lo shareholder activism, cioè l’attivismo degli azionisti, concentra i suoi sforzi nell’apportare cambiamenti in/nelle:
Cosa differenzia un activist investor da un private equity? La differenza è tutta nell’approccio. Una società di private equity tende a raggiungere o superare la maggioranza quando acquista azioni e lo fa con un approccio che potremmo definire più “gentile” e con una visione quasi sempre di medio-lungo periodo.
L’azionista attivista, invece, raramente punta alla maggioranza. Il suo obiettivo è avere un ruolo di peso nel cda, ma tenta la “spallata” utilizzando a suo favore i mezzi di comunicazione di massa. A questi ultimi l’activist investor affida il suo punto di vista sulla società, i suoi obiettivi per il prossimo futuro. Ingaggia una vera e propria battaglia per imporre il suo punto di vista rispetto agli altri grandi azionisti e leader della società.
Se vi riesce è probabile che quando venderà la sua quota otterrà un lauto bottino.
Ed eccoci giunti alla terza domanda: Come diventare un investitore attivista? Naturalmente servono ampie disponibilità economiche che non possono essere 10mila euro da investire o 100mila.
Se si parte da una piccola società quotata in Borsa, come già detto, è possibile pianificare un ingresso con alcune centinaia di migliaia di euro, ma i fondi non bastano.
Servono conoscenze nella gestione di una azienda e servono competenze giuridiche. Ad esempio, il Testo unico della finanza (TUF) considera partecipazione rilevante quella che supera il 3% del capitale di una società con diritto di voto, mentre la soglia è elevata al 5% dei diritti di voto per le PMI. Anche le persone fisiche hanno l’obbligo della segnalazione alla Consob. Questo se si acquistano partecipazioni rilevanti in Italia, mentre in mercati esteri si potrebbero applicare alle regole e normative che dovranno essere note all’investitore.
Prima di acquistare le azioni di una società, inoltre e come sempre, è fondamentale studiare nei minimi particolari la società e il suo business, bisogna avere competenze anche nel settore industriale in cui si inserisce la società di cui vogliamo diventare azionista di peso.
Non vanno trascurate le doti comunicative e la capacità di imporre pubblicamente il proprio punto di vista e la propria strategia riguardo al futuro della società di cui si vuol diventare activist investor. Ciò servirà a convincere altri azionisti al fine di creare e presentare una propria lista di nomi quando arriva il momento di rinnovare il consiglio di amministrazione e le cariche di presidente e amministratore delegato.
Ma il mercato finanziario cosa pensa degli azionisti attivisti? Beh, non è possibile fornire una risposta univoca a tale domanda. In alcuni casi l’attivismo di un azionista può essere visto come positivo, in altri casi può preoccupare i piccoli azionisti che detengono poche manciate di azioni della società e spingerli a vendere.
La preoccupazione per l’arrivo di un azionista attivista, però, può spingere gli azionisti di peso già parte integrante della composizione azionaria a migliorare la loro quota acquistando più azioni. Già questo potrebbe rappresentare una “vittoria” per l’azionista attivista che vedrebbe aumentare in poco tempo il valore delle azioni acquistate.
Dal momento che il suo obiettivo è di compiere attività aggressive all’interno della società, delle volte cercando anche le dimissioni dell’amministratore delegato e di membri del consiglio di amministrazione, è possibile che inizialmente il suo interventismo causi un certo nervosismo nel mercato portando a rapide correzioni di prezzo delle azioni.
E ancora, anche nel caso in cui il suo attivismo riesca a centrare tutti gli obiettivi che si era prefissato, non si può essere al 100% sicuri che riesca nell’intento di far fiorire la società portandola a un livello di crescita superiore.
Ultima considerazione, il mercato è al corrente del fatto che l’obiettivo di un azionista attivista è solo apparentemente a favore degli altri azionisti, mentre agisce sul breve-medio periodo e non sul lungo termine.
L’obiettivo è fare più soldi per poter influenzare una prossima società più grande della precedente.
Come può un azionista attivista raggiungere il suo obiettivo di apportare più ricchezza a sè stesso? Di solito se l’attivista si concentra sui seguenti obiettivi ottiene la crescita di valore del titolo azionario:
Crea meno valore quando invece tenta di modificare la corporate governance creando attriti che spesso non giovano neppure all’immagine.
Capitolo a parte merita l’azionista attivista ESG, ovvero quell’investitore che ha come obiettivo influenzare le scelte ambientali e sociali, in particolar modo, di una società che non sta esattamente rispettando operai, comunità locali e l’ambiente.
Il suo è un obiettivo primariamente etico, anche se deve comunque guardare alla crescita del portafoglio se intende continuare a incidere in altre società.
Tuttavia, oggi aiutare una società a investire nella riduzione delle emissioni di gas climalteranti o nel miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori significa farne aumentare il valore.
In che modo? Una società che centra gli obiettivi ESG entra a far parte dei fondi ESG, tra cui gli ETF ESG, permettendo nuovi acquisti di azioni e dunque l’aumento del valore reale.
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Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.