Nella giornata di ieri i mercati erano tutti focalizzati sugli esiti della riunione FOMC, esiti che hanno a dir poco sbalordito agli investitori. Solo
Intanto la moneta comunitaria restituisce 22 punti per essere negoziata a 1,3663, al momento dell’annuncio l’euro aveva raggiunto quota 1.38. L’avvio del ridimensionamento è indubbiamente l’attore estremamente positivo per il dollaro, la Fed è infatti a tutti gli effetti la prima banca centrale a rivedere la sua politica monetaria ultra accomodante sostenendo una solida ripresa dell’economia statunitense. Subito dopo il rilascio del comunicato il dollaro è andato inizialmente ad indebolirsi per poi recuperare terreno. Intanto sul fronte europeo l’indice di fiducia delle imprese tedesche Ifo si è mostrato migliore del previsto preannunciando la possibilità di una crescita. I dati vanno indubbiamente a stampare in linea con quelli rilasciati il giorno prima dallo ZEW, l’indagine sul generale sentimento di fiducia nell’economia tedesca ha infatti raggiunto nel mese di dicembre i livelli più alti dall’aprile 2006.
Nel frattempo la sterlina sale su quota $1.6398, recupera alcune delle perdite registrate ieri. I dati hanno mostrato come il tasso di disoccupazione sia sceso nel mese di ottobre al 7,4% avvicinandosi al target del 7% stabilito dalla banca di Inghilterra. Carney e compagni si sono infatti detti intenzionati a valutare un possibile innalzamento dei tassi di interesse qualora il tasso di disoccupazione scendesse su quota 7%.
Intanto la coppia USD/JPY toccava quota 104 sul finire della sessione di ieri per rompere al di sopra di questo livello durante la sessione asiatica di questa mattina. La decisione Fed, in netto contrasto con la politica espansiva della Banca del Giappone, incrementerà indubbiamente le esportazioni del paese del Sol Levante.