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Italiani chiedono più prestiti e mutui grazie a rate sostenibili – Report

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Sep 20, 2020, 10:07 UTC

Gli Italiani chiedono sempre più prestiti e mutui nonostante la pandemia, grazie a rate sostenibili. Come sta cambiando il credito italiano.

Euro EUR/USD

A dispetto della pandemia che ha generato oggettivi problemi economici nella popolazione, la domanda di credito nel primo semestre italiano del 2020 è cresciuta del +4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019.

Risulta, secondo uno studio di Mister Credit, che il 41,3% degli italiani maggiorenni hanno un finanziamento attivo o un mutuo da restituire: 4 italiani su 10.

Se gli italiani si rivolgono al credito per sostenere le proprie spese o per accendere un mutuo ai fini dell’acquisto della casa, è perché le condizioni dell’offerta sono favorevoli e il debito ha raggiunto una “elevata sostenibilità” si legge nel report.

“Il tasso di default, cioè la percentuale di coloro che non riescono a rimborsare il prestito contratto, è scesa dall’1,9% all’1,6% nell’ultimo anno”, si legge nello studio.

I dati pubblicati indicano che la rata media di un prestito/mutuo è di circa 333 euro e in calo del -3,2% rispetto al 2019.

Perché le rate calano?

Secondo l’analisi di Mister Credit le rate dei prestiti e dei mutui calano da un lato per la contrazione dei tassi, “ma anche dalla tendenza degli italiani alla prudenza, poiché privilegiano rimborsi più lunghi, e da una percentuale di mutui minore sul totale dei prestiti contratti (21,4%)”.

In pratica gli italiani preferiscono allungare il periodo di restituzione dei prestiti, anche se questo gli costa un esborso di interessi maggiore, garantendosi però la possibilità di restituire il prestito senza crucci finanziari.

Inoltre i mutui contratti sono una piccola porzione del totale.

Il prestito medio da rimborsare e i beni e servizi comprati

Gli italiani in media devono rimborsare 32.253 euro di prestito. Si tratta ovviamente di una media di tutti i prestiti, troveremo quindi chi chiede prestiti inferiori ai mille euro, ma anche chi chiede prestiti nettamente superiori alla media.

L’indebitamento delle italiane e degli italiani è fatto per comprare l’auto o la moto, e per acquistare elettronica ed elettrodomestici, quindi seguono l’arredamento e i viaggi di piacere.

Il 46,2% dei prestiti viene chiesto per queste tipologie di beni e servizi da comprare.

I prestiti personali sono invece il 32,8% del totale e i mutui, come già scritto, sono il 21,4% del totale.

Ad essere più esposti sono i toscani con il 46,5% dei residenti maggiorenni con un credito da restituire, mentre il Trentino Alto-Adige risulta essere la regione meno indebitata con il 21,6% dei residenti impegnati nella restituzione di un credito.

L’effetto della pandemia sul credito

Come spiega Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF, la pandemia non ha fatto diminuire le richieste di prestito ma le ha fatte aumentare, soltanto che adesso si pone una maggiore attenzione alla sostenibilità. Si opta principalmente per rate meno pesanti rispetto al reddito disponibile.

Le moratorie

CRIF ha anche effettuato una analisi delle moratorie sui prestiti con dati aggiornati al 31 luglio 2020, da cui si evince che i crediti in moratoria sono il 4,6%.

La rata media dei crediti con moratoria è di 538 euro e chi ha chiesto la moratoria ha un indebitamento medio di circa 60.393 euro.

Ad aver chiesto principalmente la moratoria sono coloro i quali hanno attivato un mutuo (62,9%), seguiti da chi ha chiesto un prestito personale (25,4%) e da chi ha chiesto prestiti finalizzati (11,7%).

Ciò indica che chi ha rate da pagare molto alte in questo momento ha maggiori difficoltà a pagare e si è avvalso della moratoria come scialuppa di salvataggio.

 

Per conoscere tutti gli eventi economici del giorno e della settimana in Italia e all’estero, leggi il nostro Calendario Economico completo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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