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I Trader Del Forex Attendono La Fed

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 18, 2013, 18:04 GMT+00:00

I trader del forex hanno tutti gli occhi puntati esclusivamente sulla possibile decisione della  FOMC riguardo al programma di ridimensionamento dello

I Trader Del Forex Attendono La Fed

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I trader del forex hanno tutti gli occhi puntati esclusivamente sulla possibile decisione della  FOMC riguardo al programma di ridimensionamento dello stimolo monetario, tuttavia vi sono altri notevoli eventi previsti per oggi che  verrano certamente ignorati dai mercati. Questa mattina, i risultati della bilancia commerciale del Giappone, hanno deluso gli  speculatori dello yen giacché la valuta si è mossa al ribasso ed è commerciata a 102,91 contro il  dollaro e a 141,75 contro l’euro . Il Giappone ha postato il nuovo record di novembre sul deficit commerciale, infatti, i dati di mercoledì hanno mostrato come, nonostante un notevole incremento delle esportazioni,  l’elevata bolletta energetica abbia gravato sulla bilancia commerciale del Paese.

Anche nel teatro asiatico , il dollaro australiano ha guadagnato un paio di pips deludendo così le richieste del presidente della Banca Centrale dell’Australia,  Mr. Stevens, che continua a parlare di una valuta debole. Questa mattina, il dollaro della Nuova Zelanda si muove al ribasso sul retro delle preoccupazioni mostrate dai trader riguardo ai possibili effetti di un imminente avvio del programma di ridimensionamento dello stimolo monetario statunitense, tuttavia la fiducia delle imprese neozelandesi ha mostrato numeri più forti del previsto.  L’ AUD è scambiato a 0,8906$, mentre il kiwi è negoziato a 0,8250$.

Sul calendario di oggi abbiamo dati di impatto minore da Germania, GB e euro zona. Sull’altra sponda dell’Atlantico attesi invece i dati sui permessi edilizi e le nuove costruzioni, dati che dovrebbero mostrare una contrazione rispetto al mese scorso. In vista della decisione FOMC le performance del settore immobiliare potrebbe rivestire un ruolo determinante.

In attesa di conoscere la decisione presa dal Comitato federale del mercato aperto (FOMC) durante riunione di due giorni, un funzionario di una società di intermediazione  , ha dichiarato: “abbiamo assistito a un numero limitato di aggiustamenti delle posizioni di vendita sul mercato di Tokyo , senza grandi nuovi incentivi , “. Lunedì il dollaro si muove nuovamente al ribasso in prossimità dei 102,60¥ dopo aver toccato i massimi quinquennali a 104¥ verso la fine della scorsa settimana, pertanto un funzionario del foreign exchange ha dichiarato ” Nel periodo che precede la riunione del FOMC i trader sembrano aver terminato  l’aggiustamento delle posizioni”. I partecipanti al mercato attendono di sapere se la Fed, questa volta, deciderà di  avviare il programma di ridimensionamento dello stimolo monetario.

A seguito dell’accordo fiscale preteso dal Congresso degli Stati Uniti al fine di evitare un altro arresto del governo, un funzionario presso un importante broker ha detto “la possibilità che la Fed avvii immediatamente il programma di ridimensionamento monetario sembra essere sempre più concreta”. Ciononostante, l’idea che la Fed rinvii tale decisione al prossimo anno rimane dominante.

L’euro guadagna pochi punti, ma rimane all’interno del range a 137,74$ mostrando così una misera reazione all’eccezionale rapporto rilasciato ieri dall’indice  tedesco di fiducia delle imprese( ZEW). Da settembre, l’euro ha incrementato il suo valore di oltre il 4%, raggiungendo gli 1,37$ contro gli 1,31$ iniziali. Due i fattori che si trovano alla base del forte squilibrio tra la forza dell’euro e la debolezza dell’economia europea, entrambe legate ad istituzioni disfunzionali. Il primo deriva dalla Bundesbank tedesca, il cui approccio ideologico alla politica monetaria continua ad ottenere una forte ripresa.  Il cancelliere Angela Merkel avrebbe tutte le carte in regola per poter influenzare il comportamento della banca, se lo volesse. La sterlina è scambiato a 1,6287$ registrando un incremento di 23 punti sul retro dei dati di inflazione rilasciati ieri, che hanno mostrato numeri più deboli del previsto.

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