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Gualtieri su vendita Borsa Italiana auspica collocazione in Mercato Unico

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 10, 2020, 06:45 GMT+00:00

Roberto Gualtieri interviene sulla vendita di Borsa Italiana spa ed auspica che la collocazione avvenga nel Mercato Unico europeo.

piazza affari

Sull’operazione di vendita di Borsa Italiana da parte del London Stock Exchange Group (LSE), interviene il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a indicare quella che è la posizione del governo italiano nei confronti dell’operazione di mercato.

Il ministro Gualteri ha rilasciato una comunicazione ufficiale riguardo le trattative di cessione in corso, affermando:

“L’operazione di mercato in corso evidenzierà il valore e le prospettive di sviluppo del gruppo italiano. Le istituzioni italiane sono coinvolte, e valuteranno, secondo le proprie competenze, i progetti di investimento che saranno configurati. Il mio auspicio è che il gruppo Borsa Italiana trovi la sua collocazione strategica all’interno del Mercato Unico e dell’Eurozona, con partner industriali e finanziari che possano sostenere e rinforzare al meglio il progetto di un mercato dei capitali unico a livello europeo, aperto, spesso e liquido, che connetta tutti i mercati e gli ecosistemi locali. Solo così saremo in grado di sbloccare il reale potenziale, per imprese ed investitori, di un mercato dei capitali pienamente integrato ed efficiente, rafforzando anche la competitività a livello mondiale del sistema finanziario europeo”.

Quindi il MEF spera che Borsa Italiana non venga acquisita da operatori di mercato extra Unione Europea (statunitensi o cinesi), ma che venga assorbita da un operatore di mercato europeo.

In gara potrebbero esserci Xetra, che gestisce la Borsa di Francoforte, e Euronext che gestisce la Borsa di Parigi, di Amsterdam, Bruxelles, di Dublino e Lisbona.

SIX Swiss Exchange, che possiede la Borsa di Zurigo e la Bolsa de Madrid, non ha mai manifestato interesse in Borsa Italiana, ma è tra gli operatori europei che potrebbero aiutare Piazza Affari a restare europea e a garantirne una integrazione migliore con le altre borse europee. In questo caso si andrebbe a creare una sorta di terzo asse dei mercati finanziari europei oltre Xetra ed Euronext.

Ma sono solo speculazioni.

Il golden power su Borsa Italiana

Il Ministero di Economia e Finanza ha avvertito con un comunicato stampa che valuterà l’operazione ai sensi della normativa sul golden power e delle normative di settore sui mercati.

“Le offerte saranno oggetto di vaglio da parte del Governo e delle autorità di vigilanza, al fine di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività, e la tutela degli interessi pubblici sottesi a tali asset strategici.”

Ma il governo segue tutte le fasi dell’operazione “in stretto raccordo con le autorità di vigilanza”, perché “consapevole dell’importanza strategica che Borsa Italiana e MTS hanno per il corretto funzionamento del mercato finanziario italiano e per l’intero sistema economico e produttivo italiano.”

Borsa Italiana per la ripresa economica dell’Italia

Il MEF assegna alla Borsa di Milano un ruolo cruciale per la ripresa dell’Italia.

“Borsa Italiana può dare un contributo fondamentale nella ripartenza del Paese, in particolar modo se coglierà l’opportunità di svolgere un ruolo propulsivo nella realizzazione del progetto europeo di integrazione dei mercati dei capitali (Capital Markets Union).”

Perché la Borsa di Londra vende Piazza Affari?

Ufficialmente LSE vende Piazza Affari perché ha in corso l’operazione di acquisizione di Refinitiv, società di tecnofinanza esperta nella raccolta e analisi dei dati finanziari.

Certo sullo sfondo non si può non guardare alla Brexit e al terremoto, alla cesura che ha creato tra il mercato finanziario londinese e quello europeo. Sono necessarie rimodulazioni delle normative per garantire la continuità delle operazioni tra la Borsa di Londra e l’Europa. La stessa Borsa Italiana ha richiesto adeguamenti normativi da parte del Legislatore per garantire la continuità del mercato finanziario italiano.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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