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Governo italiano e piano d’indebitamento al 2032: con decreto aprile primi 55 miliardi

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 26, 2020, 06:20 UTC

Il Governo italiano e il piano di indebitamento fino al 2032 per estinguere l'aumento dell'Iva e delle accise sui carburanti. Si parte dai 55 miliardi di debito in più con il decreto di aprile.

Governo

Probabilmente presi dalla drammaticità della crisi economica di questi mesi e che prospetta almeno un paio di anni difficili davanti a noi, è forse sfuggita ai più la richiesta di autorizzazione al Parlamento italiano, da parte dell’attuale Governo, di fare ricorso all’indebitamento per svariati miliardi di euro non solo nell’immediato, ma fino al 2032.

La richiesta avanzata dall’ultimo Consiglio dei ministri, il numero 42 del 24 aprile, ha infatti richiesto un ulteriore ricorso al debito per 55 miliardi di euro in questo 2020, per coprire le spese del Decreto di Aprile che se tutto va bene arriverà in extremis a fine mese, ma forse anche a inizio maggio.

Inoltre, il Cdm 42 del 24 aprile, ha anche chiesto l’autorizzazione a ricorrere all’indebitamento fino al 2032, per sterilizzare le aliquote Iva e le accise dal 2021. E siccome non c’è altro per farlo se non facendo debito, e dal momento che l’Unione europea in questo momento ha tolto le briglie che gestivano le spese degli Stati, l’Italia ha pensato bene di sfruttare l’opportunità chiedendo al Parlamento di autorizzare subito l’emissione di altro debito, anno dopo anno, fino al 2032.

Per il 2021 il governo ha chiesto 24,85 miliardi di euro di ricorso al debito ulteriore, per il 2022 ne ha chiesti 33,15 di miliardi; per il 2023 ne ha chiesti 33,05; per il 2024 ne ha chiesti 33,15; mentre per gli anni che vanno dal 2025 al 2031 il governo ha chiesto 33,25 miliardi di euro e per il 2032 ne ha chiesti 29,2.

A cosa serviranno i 55 miliardi

Chiarito che i fondi per i prossimi 12 anni serviranno a eliminare l’incremento dell’iva e delle accise soltanto, vediamo invece in che modo verranno impiegati i 55 miliardi di euro che il governo ha chiesto al Parlamento.

Questi fondi, che si aggiungono ai 25 miliardi già richiesti in marzo, serviranno a potenziare il sistema sanitario nazionale, a finanziare le forze dell’ordine e a sostenere il sistema di protezione civile, oltre a migliorare la risposta delle altre pubbliche amministrazioni “chiamate a dare una efficace risposta alla situazione emergenziale”, si legge nel comunicato stampa.

I fondi serviranno anche per “potenziate le misure per il sistema delle garanzie a favore degli operatori economici pubblici e privati”, per tutelare il lavoro e la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Inoltre tali fondi serviranno a fornire “sostegno ai settori produttivi maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria, anche attraverso un utilizzo adeguato della leva fiscale ed evitando politiche restrittive”.

Particolare attenzione sarà rivolta anche alla “protezione sociale” e quindi alle fasce più deboli della società.

Per le imprese, si punta invece alla loro “capitalizzazione” e al “recupero della competitività sui mercati internazionali”.

Come verranno ripartiti i 55 miliardi nel Decreto di Aprile

L’ormai Decreto di fine Aprile, o forse addirittura di maggio, utilizzerà questi 55 miliardi con misure apposite su cui si contratta nelle forze di maggioranza in queste ore.

Fermo restando che vi sarà la proroga della cassa integrazione e l’aumento da 600 a 800 euro dell’indennizzo per partite iva e indipendenti, questo decreto interverrà ulteriormente sul sostegno ai settori produttivi strategici per l’Italia, come il turismo.

Intervenire sul turismo per recuperare risorse

L’intervento sul settore del turismo sarà strategico per due motivi, uno perché ci avviciniamo all’estate e il turismo in Italia concentra molto del suo guadagno in questo periodo dell’anno, due perché dagli introiti del settore turistico, riferisce Il Sole 24 Ore, potrebbe derivare un tesoretto di circa 24 miliardi per lo Stato, frutto delle tasse.

La partita è delicata, la “coperta italiana” è assai corta e si lavora come equilibristi che attraversano una corda stesa tra due alti, molto alti grattacieli.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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