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Ftse Mib Appesantito dall’Evoluzione della Guerra Commerciale

Da:
Armando Madeo
Aggiornato: Jun 25, 2018, 11:23 GMT+00:00

In forte calo tutte le borse europee fra dati macro deludenti e inasprimento della guerra commerciale a suon di dazi

piazza affari

Giornata negativa per le borse europee, con il nostro listino che a metà sessione si trova in territorio negativo, in perdita di un punto e mezzo percentuale rispetto a Venerdì. In egual misura perde il listino di Francoforte, mentre un po’ meno negative Londra e Parigi.

Il rimbalzo di Venerdì scorso ha avuto vita breve per le Borse europee che sono tornate a perdere terreno in avvio di settimana. Le tensioni commerciali continuano ad alimentare i timori di una forte recessione globale e spingono gli investitori a rischiare nettamente di meno e ad uscire dal mercato azionario.

Pesa sul settore automobilistico ed assicurativo la minaccia da parte dell’amministrazione americana di voler applicare dazi del 20% su tutti i veicoli prodotti nel vecchio continente. Fiat è in calo di un punto e mezzo percentuale. Il Presidente degli Stati Uniti d’America vorrebbe con questa mossa obbligare i principali produttori di auto in Europa a produrre negli States i veicoli destinati al mercato americano.

Ad indietreggiare più degli altri è intanto Piazza Affari che vede il Ftse Mib scivolare in area 21.550, con un ribasso dell’1,59%. Il nostro mercato è appesantito anche dal rinnovato rischio politico dopo che elezioni in alcuni comuni d’Italia hanno visto la vittoria del centrodestra, con la perdita delle sue roccaforti da parte del Partito Democratico. Tra le blue chips non si può non notare l’affondo di Prysmian che lascia sul parterre quasi il 7% del suo valore dopo che il gruppo ha rivisto al ribasso la stima di Ebitda per quest’anno, a causa di accantonamenti aggiuntivi.

La propensione alla vendita è continuata poi nel corso della giornata di oggi dopo che in Germania l’indice Ifo, uno dei principali barometri dell’economia tedesca che misura la fiducia delle imprese, è sceso a 101,8 punti a giugno dai 102,3 punti di maggio. Il dato è in linea con le attese degli economisti. L’indice sulle condizioni attuali arretra da 106,1 a 105,1 punti e quello sulle aspettative resta invariato a 96,8 punti, in linea alle attese del consenso. L’indicatore relativo alle condizioni attuali si è attestato a 105,1 punti, mentre quello sulle aspettative è a quota 98,6.

Con sei cali negli ultimi sette mesi, il dato di oggi alimenta le preoccupazioni sulle prospettive di crescita per l’economia tedesca“, ha commentato l’economista di Ing, Carsten Brzeski, citando come maggiore fonte di rischio la situazione politica interna “dato che Angela Merkel deve fronteggiare una decisa opposizione sulle sue politiche migratorie. “Nella peggiore delle ipotesi questo potrebbe portare alla caduta dell’esecutivo e a nuove elezioni”, ha avvertito Brzeski.

Sale anche lo spread fra BTP e Bund tedeschi, che si trova a 248 poco sotto i 250 punti base. Per il Ftse Mib bisogna fare attenzione alla rottura dei livelli 21.720-21.630 punti, che porterà inevitabilmente ad una nuova fase discendente. In caso di ripresa dei corsi sopra i massimi di venerdì scorso a 21958, l’indice si troverà subito alle prese con le prime resistenze giornaliere, in area 22000-22080 e 22235 circa, con spazio per 22420-22515 punti, rispettivamente la media mensile a 12 periodi e la cugina settimanale a 50.
Solo sopra quest’ultimo livello potremo assistere ad una accelerazione verso una vera e propria batteria di resistenze tra 22715-22830 e 22915-22930, con approdo finale sulla media a 50 periodi daily a 23035 punti.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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