Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano in fase di ripresa, mentre il gas naturale indugia sulla resistenza a 4 dollari, senza avanzare un test.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si mantiene sopra la resistenza intermedia dei 58 dollari al barile, mostrando una dinamica complessivamente stabile dopo l’ultimo arretramento. La tenuta del supporto a 58 dollari resta cruciale per consolidare lo scenario di ripresa, che avrebbe come prossimo obiettivo la resistenza principale in area 60 dollari.
Per quanto riguarda il gas naturale, nelle ultime ore si è osservato un primo tentativo di recupero in direzione della resistenza posta a 4 dollari. Questo livello, già supporto di breve periodo, continua a esprimere una certa pressione ribassista. Un suo superamento aprirebbe la strada a un recupero più deciso, dopo la recente discesa dai valori superiori ai 4,50 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il prezzo del petrolio greggio WTI segna esattamente 58,19 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,998 dollari.
Il prezzo del WTI potrebbe estendere il movimento rialzista dopo aver difeso con decisione il supporto dei 58 dollari. Le prime resistenze da monitorare si collocano a 58,50 e 58,80 dollari al barile, livello quest’ultimo molto vicino all’EMA a 50 giorni.
Una rottura convincente di queste soglie aprirebbe la strada a un ritorno sui massimi del 26 dicembre, creando le condizioni per un eventuale test della resistenza psicologica dei 60 dollari.
Al contrario, un cedimento del supporto a 58 dollari riporterebbe in primo piano lo scenario ribassista. In tal caso, i livelli chiave da osservare sarebbero 56,50 e 56 dollari, prima di raggiungere i minimi mensili in area 55 dollari.
Per il gas naturale, l’obiettivo rialzista principale resta l’area dei 4 dollari, ormai pienamente nel mirino del mercato. La resistenza non appare particolarmente ostica da superare; ciò che continua a frenare l’avanzata sono i fisiologici ritracciamenti ancora in atto dopo il forte arretramento delle scorse settimane.
In questo contesto, la commodity potrebbe recuperare senza difficoltà la soglia dei 4 dollari e puntare successivamente verso i 4,20 dollari, livello da cui potrebbe poi innescarsi un nuovo movimento correttivo.
Sul fronte opposto, i supporti da monitorare si collocano a 3,95 e 3,89 dollari. Quest’ultimo coincide con l’EMA a 100 giorni: una sua rottura al ribasso costituirebbe un segnale tecnico chiaramente negativo.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.