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Eurozona ha perso slancio. Germania in calo. Manifattura al palo

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 24, 2019, 06:51 UTC

L'Eurozona ha perso slancio dice Mario Draghi in audizione al Parlamento Ue. La Germania è in calo. La Manifattura globale è già in recessione.

eurozona

Ieri Mario Draghi si è presentato in audizione al Parlamento europeo per l’ultima volta ed ha lasciato le sue raccomandazioni e quelle della “sua” Banca Centrale Europea (BCE) ai Paesi dell’eurozona.

L’Europa ha bisogno di fare i compiti e di farli bene afferma Draghi. Quelli che hanno “brutti voti” come l’Italia devono studiare di più, fare bene i compiti e rimettersi al passo con gli altri. I primi della classe devono invece continuare a tenere il loro passo ed essere reattivi.

Fuor di metafora, queste le parole di Draghi:

“Dalla mia ultima audizione davanti questa commissione lo slancio della zona euro è rallentato significativamente, più di quanto avevamo anticipato. Il Pil (Ue) è ora previsto a 1,1% nel 2019, meno -0,6 punti dalle proiezioni di dicembre, e 1,2% nel 2020, meno -0,5 punti da dicembre”.

Motivo per cui la Bce continuerà a mantenere una politica monetaria accomodante anche nei prossimi anni. Ma dall’1 novembre prossimo, è bene ricordarlo, Mario Draghi lascerà il posto a Christine Lagarde che dal Fondo monetario internazionale, passa alla guida della politica monetaria dell’eurozona.

L’eurozona ha bisogno di una strategia economica coerente

Draghi chiede ai Paesi dell’euro zona di avere una “strategia economica coerente” che “completi l’efficacia della politica monetaria”.

Ai governi con “spazio nei bilanci” e che affrontano un rallentamento (vedasi Germania), il governatore uscente della BCE chiede di agire rapidamente. Mentre quei governi che hanno un debito alto “dovrebbero perseguire politiche prudenti e rispettare gli obiettivi”.

Cosa dovrebbe fare l’Italia per Draghi

Durante il question time, a Draghi è stato chiesto cosa dovrebbero fare paesi come l’Italia per tornare a crescere. Egli ha risposto che sono necessarie le riforme strutturali quali: riforma del sistema giudiziario, dell’istruzione e della ricerca.

Si cresce davvero ristrutturando dalle fondamenta, quindi, non partendo dai palliativi.

Manifattura in Germania cala per il 9° mese consecutivo

L’indice Pmi della manifattura tedesca cala ancora a settembre e si porta a 41,44, contro il 43,5 di agosto. Gli analisti prevedevano invece un rialzo a 44. Si tratta del nono calo consecutivo per la locomotiva tedesca e il peggiore da giugno 2009.

La Banca Centrale tedesca lo ammette, la Germania è entrata in una fase di recessione tecnica negli ultimi tre mesi.

La manifattura globale è già in recessione

Secondo i dati riportati da Il Sole 24 ore online di questa mattina, la manifattura globale è già in recessione perché sotto la quota di 50 punti. Sul lato dei servizi l’indice Pmi è invece sopra i 51,8 punti.

In Europa l’indice manifatturiero, che misura le aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere, è sceso a 45,6 punti.

A livello globale il Giappone è a 49,3 punti, la Cina a 50,4 punti e l’Italia a 48,7 (per ora sorprendentemente meglio della Germania).

Gli Usa migliorano da 50,3 di agosto a 51 di settembre, ma secondo le analisi anche lì la manifattura si starebbe avviando verso la recessione. Questo il motivo che avrebbe spinto alcuni membri della Fed a chiedere un taglio sui tassi di interesse più consistente di quello effettivamente operato.

Eurozona alle prese con la Brexit

L’eurozona è ora alle prese con la Brexit, il 31 ottobre scadono i termini di proroga dati al Regno Unito per la sua richiesta di uscire dall’Unione europea dopo oltre 40 anni di permanenza.

Non sarà una passeggiata per le economie europee.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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