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Germania, a picco la fiducia degli investitori

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 14, 2019, 07:01 UTC

In Germania cola a picco la fiducia degli investitori, mai così male dal mese di dicembre del 2011. Battute tutte le previsioni negative degli analisti.

Germania

In Germania la fiducia degli investitori è a picco. L’indice ZEW, che misura l’ottimismo e le aspettative degli investitori tedeschi, ha misurato ad agosto un crollo a -44,1 contro i -25,4 rilevati nel mese di luglio.

Un livello di sfiducia allarmante, che secondo i dati statistici riporta la fiducia degli investitori tedeschi ai livelli del mese di dicembre 2011. Quel che è peggio, è che gli analisti prevedevano un peggioramento a -28, non a -44,1.

Investitori preoccupati in Germania come nel resto dell’Europa, del resto la Banca Centrale Europea aveva sottolineato la debolezza del Pil nell’Eurozona pubblicando il Bollettino economico, dal quale si apprende che “i dati più recenti e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali indicano una crescita in certa misura più debole nel secondo e terzo trimestre 2019”.

Le prospettive di crescita sono orientate verso il basso, e ciò a causa delle incertezze geopolitiche che, unite al protezionismo crescente, generano effetti negativi sulla fiducia degli investitori ma anche delle aziende.

L’indice ZEW per analizzare la rotta della Germania e dell’Europa

L’indice ZEW (Zentrum fur Europaische Wirtschaftsforschung: Centre for European Economic Research), emette ogni mese indicazioni sulle prospettive di crescita della Germania e del resto dell’area euro, ma anche di Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti.

L’indice si compone del parere espresso da 350 esperti fornito attraverso un sondaggio. L’indice viene costruito come differenza tra la percentuale di ottimisti e di pessimisti. Rispetto all’indice Ifo per la Germania è più volatile.

Fatta questa premessa per quanti non conoscessero l’indice ZEW, passiamo ora alla riflessione anticipata nel titolo di questo paragrafo. L’indicatore potrebbe essere utile a mostrarci quale rotta sta imboccando l’economia europea?

Il commento del presidente del centro studi ZEW, il professore Achim Wambach, ha toccato i punti dolenti e arci noti che zavorrano l’economia europea e mondiale: Brexit; la disputa commerciale tra USA e Cina; le svalutazioni monetarie (vedasi recente svalutazione dello yuan cinese).

Questa situazione mette a rischio la crescita dell’export e della produzione industriale in Germania afferma il professor Wambach.

Per estensione possiamo ben affermare che questo è il rischio che corrono un po’ tutti i Paesi dell’Eurozona.

 

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L’export della Germania a -8%

I dati statistici sull’export in Germania hanno preceduto di qualche giorno l’analisi del centro ZEW. L’export tedesco a giugno è in flessione del -8%, la più forte contrazione delle esportazioni da tre anni a questa parte, ovvero dal luglio 2016. Su base mensile la flessione è del -0,1%.

Il settore manifatturiero tedesco risente fortemente delle tensioni commerciali internazionali, che si traduce in un minor acquisto di merci.

Diminuite anche le importazioni dai Paesi esteri del -4,4% su base annua, mentre su base mensile il dato è positivo del +0,5%. Per quanto riguarda il surplus commerciale, le stime parlavano di una stima media di 19,5 miliardi di euro, mentre i dati reali lo hanno portato a 16,8 miliardi di euro, dai 20,6 miliardi del mese precedente.

Aumenta l’inflazione in Germania

A completamento del quadro sulla situazione economica della Germania, riportiamo anche gli ultimi dati sull’inflazione tedesca, forniti dal Destatis. I prezzi dei beni al consumo aumentano del +0,5% su base mensile, confermando le stime degli analisti e confermando una fase generale di crescita dei prezzi. Nel mese di luglio l’aumento registrato si è fermato al +0,3%.

Riportando il dato su base annuale, la crescita dell’inflazione in Germania è al +1,7%, un dato in linea con le attese.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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