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Boccia: Piano Shock per economia italiana. Draghi: Non serve uscire da UE

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Feb 24, 2019, 10:43 UTC

Il presidente degli industriali Vincenzo Boccia chiede un piano shock per l'economia italiana. Draghi suggerisce: la sovranità fuori dall'UE si perde, non la si ottiene.

Boccia Vincenzo

Il Presidente degli industriali italiani Vincenzo Boccia, intervistato dal quotidiano La Repubblica provoca il governo e afferma che serve un piano shock per far ripartire il sistema produttivo ed economico italiano.

Boccia propone di aprire subito i cantieri delle opere infrastrutturali già finanziate, perché quelle non impattano sul deficit, in quanto, già finanziate e messe a bilancio negli anni precedenti. Questo “creerebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro” afferma.

Questa la ricetta salva Italia del presidente di Confindustria, che riflette anche su un paradosso.

Siamo, dice Boccia, la seconda manifattura d’Europa, un grande paese esportatore che dall’export incassa 550 miliardi di euro all’anno, di cui 450 grazie alle industrie, ma si continua ad ostacolare l’industria italiana.

Non ci sarà ripresa economica nel 2019

Il presidente degli industriali non vede la ripresa auspicata dal governo grazie al reddito di cittadinanza.

Noi non la vediamo la ripresa. Le nostre imprese associate ci dicono che anche a gennaio si avvertono cali di fatturato e l’eventuale effetto sulla domanda interna auspicata dal governo non basterà a contenere il rallentamento dell’economia”.

In effetti il reddito di cittadinanza contabilizza soltanto 65 mila domande di adesione per ora: davvero poche per avere un effetto significativo sull’economia italiana.

Non si può rinunciare alla TAV

Boccia interviene anche sul dibattito che riguarda la TAV Torino – Lione affermando che è incomprensibile la scelta di una parte del governo di rinunciare a questa opera pubblica.

Per l’industriale è incomprensibile che un governo voglia rinunciare a 50 mila posti di lavoro generati dal cantiere, in un momento della vita economica per l’Italia e per l’Europa così difficile. Ancora più incomprensibile se si aggiunge che una parte dei finanziamenti, già stanziati per la TAV, arriveranno dall’Europa.

Fitch prevede la fine del governo: ancora

Che l’agenzia di rating Fitch preveda la fine del governo italiano non è una novità assoluta, lo aveva già previsto nel 2018.

Il rating dell’Italia è confermato a BBB con outlook negativo. Fitch premia gli italiani, che sul lato personale si indebitano meno rispetto ad altri paesi.

Il problema resta sempre sul piano politico-economico, Fitch che già aveva tagliato il Pil dell’Italia, vede un futuro incerto per il Bel Paese se non cambia la politica economica.

I continui pronostici di Fitch sulla tenuta del governo italiano, da alcuni, potrebbe essere letta come un tentativo di disfarsi di un governo inviso da forze politiche straniere.

Fatto sta che ogni tentativo non fa altro che cementare la coalizione giallo-verde ed anche gli italiani, alla lunga, potrebbero premiarla. Un premio non alla loro politica, ma contro gli “attacchi” esterni considerati sgraditi da sempre più italiani ed anche contro gli attacchi di chi no ha mai messo e continua a non mettere proposte concrete ed alternative sul tavolo.

Mario Draghi e la “difesa della Sovranità”

“Porsi al di fuori dell’UE può sì condurre a maggior indipendenza nelle politiche economiche, ma non necessariamente a una maggiore sovranità. Lo stesso argomento vale per l’appartenenza alla moneta unica”.

Lo dice Mario Draghi presidente della Banca Centrale Europea (BCE), all’Università di Bologna dove gli è stata conferita la laurea ad honorem in Giurisprudenza, per “il ruolo svolto nella difesa dei principi e dei valori dei Trattati dell’Unione Europea” si legge nella motivazione pubblicata su Facebook.

Riassumendo il senso di quanto espresso dal presidente della BCE, andare per conto proprio è come scegliere di navigare il mare con una scialuppa piuttosto che con una grande nave. La scialuppa è maggiormente esposta al mare mosso e alla fine si ritroverebbe costretta a chiedere aiuto, ma l’aiuto arriverebbe a caro prezzo: cedendo più sovranità di quanta si sperava di ottenere navigando da soli su una scialuppa.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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