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Fitch taglia stime sul Pil Italia 2018, ma lo Spread Btp-Bund è ai minimi da ottobre

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Dec 6, 2018, 10:18 UTC

Fitch taglia stime sul Pil Italia 2018 e rivede al ribasso il Pil 2019. Intanto lo spread Btp/Bund resta tranquillo, ma a preoccupare è l'alta tensione tra la Cina e gli USA dopo l'arresto della numero due di Huawei in Canada.

Fitch taglia stime sul Pil Italia 2018, ma lo Spread Btp-Bund è ai minimi da ottobre

Lo spread tra Btp Italia e Bund a 10 anni questa mattina è sceso a 279 punti base, mai così in basso da ottobre, quando lo scontro tra il governo italiano e la Commissione UE sulla manovra economica 2018 era chiaro ci sarebbe stato. Al momento della pubblicazione il differenziale Btp/Bund è a 281,9 punti base. Un calo che per certi versi sorprende, dato che l’agenzia di rating Fitch taglia le stime sul Pil Italia del 2018.

Scende anche il rendimento del titolo di stato decennale italiano al 3,05%, raggiungendo il minimo da luglio. In calo anche il tasso di rendimento del titolo di stato a due anni, che al momento rende lo 0,558%.

Andamento del FTSE MIB

Decisamente male l’andamento del FTSE MIB, che registra un calo dell’1,75% portando l’indice principale della Borsa di Milano sotto i 19 mila punti.

Pesa la tensione tra gli USA e la Cina, in particolare le borse asiatiche hanno chiuso in rosso dopo la notizia che in Canada è stata arrestata la direttrice finanziaria della Huawei, Meng Wanzhou, figlia del fondatore del colosso delle telecomunicazioni cinese. L’ordine di arresto è giunto su richiesta degli USA nell’ambito di una inchiesta che riguarda le violazioni sull’embargo vigente negli USA contro l’Iran.

Pechino ha formalmente chiesto al Canada il rilascio immediato della Wanzhou.

Le borse asiatiche, dopo le incertezze sulla reale volontà di cessare la guerra sui dazi commerciali di cui abbiamo dato conto anche ieri, ricevono così il colpo di grazia. Tokyo ha chiuso a -1,91%, Shenzhen al -2,16%, Shanghai a -1,66% e Hong Kong a -2,96% è la peggiore.

Fitch taglia le stime sul Pil Italia 2018

Ancora una notizia poco incoraggiante per il sistema economico italiano, questa volta la messaggera è l’agenzia di rating Fitch che taglia le stime sul Pil Italia 2018, portandolo dall’1,2% all’1%.

Un taglio di decimali è previsto anche per il 2019, con il Pil stimato che passa dall’1,2% all’1,1%, a causa dell’incertezza politica generata dalla manovra finanziaria del governo giallo-verde.

L’impatto della situazione economica globale ha il suo peso sulla previsione di Fitch, che ha molti dubbi sul fatto che l’allentamento fiscale possa produrre effetti benefici sull’economia italiana nel corso del 2019.

La risposta indiretta del ministro Savona

Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona, riflette sulla situazione economica attuale e afferma che l’Italia non può attendere i cambiamenti che il parlamento europeo vivrà dopo le elezioni europee del 2019, da cui nascerà una nuova Commissione UE e un nuovo presidente della BCE. L’Italia deve agire ora per affrontare i rischi di una recessione produttiva. Il ministro rende merito all’UE sulle sue capacità di creare stabilità finanziaria e monetaria, ma non di creare sviluppo sui territori.

Possibili tagli occupazionali dal 2019

A pesare sul Pil del 2019 i quasi certi tagli occupazionali a coloro che lavorano da più di 24 mesi con le Agenzie di Lavoro e per i quali si dovrà applicare “il decreto dignità” a partire da gennaio.

Come noto il decreto, fortemente voluto dal governo giallo-verde, riduce a lavoratori e lavoratrici precari i mesi di contratto a tempo determinato da 36 a 24.

Sono circa 53 mila le persone impattate da tale misura per effetto della circolare ministeriale del 31 ottobre che, con una procedura retroattiva, ha considerato rientranti nella nuova misura anche i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

I dati sono stati forniti da Assolavoro ed è una stima prudenziale approssimata per difetto.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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