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Banca d’Italia promuove misure emergenziali Governo a sostegno lavoro

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Nov 12, 2020, 10:07 UTC

La Banca d’Italia promuove le misure emergenziali del Governo italiano messe in campo a sostegno del lavoro e delle imprese con i vari decreti.

Banca d'Italia e Consob ed economia italiana

Inviando alle Commissioni economiche di camera e Senato una memoria sulla conversione in legge del decreto legge 137/2020 (cosiddetto decreto “ristori”) che si riferisce alle misure urgenti contro la pandemia, la Banca d’Italia sostanzialmente promuove le misure del Governo italiano a sostegno del lavoro.

Banca d’Italia fa notare come gli interventi espansivi previsti dal decreto sono pari a 5,3 miliardi di euro nel 2020, di cui poco più di 4 miliardi di euro sono destinati alle imprese.

Sono le risorse previste per aiutare gli imprenditori del settore ristorazione in particolare, attività di intrattenimento e spettacolo che sono stati pesantemente colpiti dagli ultimi dpcm che chiudono totalmente o parzialmente tali attività economiche.

Le misure per le imprese

Per quanto riguarda le misure prese a favore delle imprese, Banca d’Italia scrive che “I provvedimenti hanno (devono avere, ndr) natura emergenziale; in prospettiva, andrà evitato che un loro prolungamento oltre quanto richiesto dalla durata della crisi, possa ostacolare la riallocazione dei fattori produttivi tra settori e imprese.”

Le misure sulla conservazione dei posti di lavoro

Banca d’Italia esprime il suo parere anche sulle misure prese dal Governo sin dall’inizio della pandemia, che hanno previsto il blocco dei licenziamenti e un ingente ricorso alla Cig.

Secondo Banca d’Italia “i provvedimenti finora adottati sul mercato del lavoro hanno contribuito a contenere le perdite occupazionali durante la fase emergenziale”.

L’azione di contenimento viene considerata prioritaria nelle “attuali condizioni congiunturali”.

Tuttavia nella memoria viene anche fatto notare che:

“Nel medio periodo, va considerato che le restrizioni alla riorganizzazione aziendale, giustificate finché perdura un contesto macroeconomico di elevata incertezza, possono contribuire ad accrescere le disuguaglianze sul mercato del lavoro, inducendo ad aggiustare il numero di occupati attraverso la limitazione del numero di assunzioni o il mancato rinnovo di contratti temporanei, spesso limitando le possibilità occupazionali dei più giovani.”

La Banca d’Italia sollecita anche una riforma organica “degli ammortizzatori sociali finalizzata ad allargare la platea dei percettori e a uniformare le prestazioni”.

Questa richiesta perché i provvedimenti presi in via emergenziale non fanno altro che accentuare “la frammentazione dell’attuale sistema, anche considerando l’assenza di analoghe proroghe dei sussidi di disoccupazione in scadenza”.

La tenuta dei conti pubblici e il debito sostenibile

Per quanto riguarda il reperimento dei fondi per sostenere le misure emergenziali, Banca d’Italia non emette un parere sulla sostenibilità del debito, ma si limita a riportare quanto scritto dal Governo circa le fonti da cui i 5,4 miliardi di euro provengono e volte a sostenere i vari comparti economici colpiti dalla pandemia e dalle chiusure dei dpcm.

Tuttavia non si può non far notare che i vari scostamenti di bilancio operati quest’anno dal Governo (almeno 100 miliardi di euro), sono un ulteriore debito non previsto ed eccezionale che si aggiunge al già alto debito dell’Italia.

Ulteriori scostamenti di bilancio sono già stati annunciati e potrebbero essere approvati dal Parlamento già quest’anno. Mentre per il 2021 fondi ulteriori potrebbero essere inseriti direttamente nella Legge di bilancio da approvare entro il 31 dicembre come da Costituzione.

Il rischio oggettivo è la difficoltà in cui si potrebbe ritrovare l’Italia nei prossimi anni nel ripagare il suo debito, se non sarà capace di generare nuovo PIL attraverso il lavoro.

Servirà una crescita da non pochi decimali per sostenere il peso di tutto questo debito o l’alternativa saranno le patrimoniali.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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