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Una Finestra sull’Europa: ieri Borse in Rosso, Pesano le Stime sulla Recessione Globale

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: Apr 16, 2020, 06:17 UTC

Ieri le borse europee hanno chiuso in forte perdita, con Milano che ha sfiorato il -5%. Anche il petrolio continua a mantenersi molto debole, mentre l'oro dovrebbe restare sopra i 1700 dollari l'oncia.

Mercati Borsa S&P 500

Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, insieme al calo della produzione industriale americana e delle vendite al dettaglio, hanno pesato particolarmente ieri sulle borse europee e non solo.

Con Piazza Affari, Francoforte e Parigi in profondo rosso, anche lo spread BTp/Bund è schizzato vicino ai 250 punti per poi chiudere a 240 punti, mentre il rendimento del decennale benchmark è impennato all’1,94%.

Secondo alcuni analisti, si assisterà a breve a un repricing del rischio italiano, con rendimenti più elevati per titoli a breve scadenza a causa dell’incertezza sulle misure da adottare in UE per prestare soccorso alle economie più colpite dall’epidemia di Coronavirus.

La coppia EUR/USD non è riuscita a superare la resistenza fissata a quota 1,10 e il dollaro si è rafforzato ulteriormente dopo le stime che parlano di una grave recessione mondiale.

I principali indici europei

A Piazza Affari, la seduta di ieri è stata particolarmente difficile, con una perdita sempre crescente che ha portato infine il FTSE MIB a perdere il -4,78%, fermandosi a 16.719 punti.

I titoli peggiori sono stati quelli bancari, come ad esempio Mediobanca (-6,55%), Ubi Banca (-6,9%) e Unicredit (-6,73%). Male comunque anche Generali, Banca Mediolanum, Finecobank e Poste Italiane.

Il DAX 30 di Francoforte ha invece chiuso in calo del -3,90% e il CAC 40 di Parigi del -3,76%. Male anche Londra (-3,34%) e Madrid (-3,79%), tutti caratterizzati ieri da un forte ribasso senza alcun tentativo di ripresa.

A pesare sulle borse europee, di riflesso, anche le stime degli analisti su un crollo delle principali aziende quotate sull’S&P 500, che potrebbero perdere oltre il 10% rispetto all’anno scorso.

Greggio WTI sotto i 20 dollari

Il Greggio WTI ieri ha infranto il supporto dei 20 dollari, scendendo fino a 19,45 dollari al barile. Attualmente, dopo una lieve ripresa, il WTI si trova nuovamente a 19,85 dollari al barile, mentre il Brent viene scambiato a 27,89 dollari al barile.

Il recente taglio della produzione da parte dell’OPEC per circa 9,7 milioni di barili al giorno a Maggio e Giugno non è però riuscito a sostenere i prezzi del greggio, che deve affrontare un crollo della domanda compreso tra i 15 e i 22 milioni di barili al giorno.

L’oro, invece, rimane ancora sopra i 1700 dollari l’oncia, ai massimi degli ultimi 7 anni. C’è che ritiene che il metallo prezioso continuerà a muoversi sopra i 1700 dollari l’oncia grazie alle misure di stimolo delle diverse banche centrali mondiali.

Sul breve termine, l’andamento sarà profondamente legato a quello del dollaro, che potrebbe finire per rafforzarsi in questa atmosfera di forte incertezza per gli investitori internazionali, dopo le stime del Fondo Monetario Internazionale.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Oggi si attendono l’indice dei prezzi al consumo e i dati sulla produzione industriale annuale e mensile in Germania. Continueranno inoltre le aste dei Bonos spagnoli e dei BTAN francesi a 3 e 5 anni.

Domani, invece, sarà il turno del saldo della bilancia commerciale italiana e l’IPC dell’eurozona, oltre ai dati sulle immatricolazioni auto in Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna.

Fuori dall’Unione Europea, la Cina presenterà i dati sulla produzione industriale, sulle vendite al dettaglio e sul PIL trimestrale e annuale, previsto in netto calo rispetto alle rilevazioni precedenti.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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