Nella seconda sessione settimanale, il cambio euro dollaro si stabilizza intorno al livello chiave 1,0400, con il dollaro americano resiliente per la posizione cauta del mercato.
Il prezzo dell’euro dollaro sta registrando un lieve recupero durante la sessione europea di martedì, scambiando vicino a 1,0410 dopo le perdite accumulate il giorno precedente. Questo rimbalzo è stato principalmente alimentato da un dollaro americano in calo, che ha risentito della discesa dei rendimenti obbligazionari statunitensi.
Nonostante questo recupero, il fiber continua ad affrontare alcune sfide. La Federal Reserve potrebbe adottare una posizione più cauta sui tagli dei tassi di interesse previsti per il 2025, segnando un cambiamento rispetto al suo approccio più aggressivo degli anni precedenti. Questa prudenza è alimentata dall’incertezza politica ed economica derivante dalle politiche della nuova amministrazione Trump, che potrebbe influire sulla direzione dell’economia statunitense.
Oltre alle preoccupazioni legate alla politica monetaria della FED, il fiber deve affrontare anche sfide geopolitiche che pesano sul sentiment di rischio. Il conflitto prolungato tra Russia e Ucraina, unitamente alle crescenti tensioni in Medio Oriente, ha aumentato la domanda di asset rifugio, esercitando una pressione sull’EURO.
Recenti dichiarazioni, come quelle dell’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, che ha avvertito i militanti Houthi sostenuti dall’Iran di fermare i loro attacchi missilistici contro Israele, hanno evidenziato l’intensificarsi dei rischi geopolitici che potrebbero impattare ulteriormente sul mercato.
Sul fronte europeo, la Banca Centrale Europea mantiene una guida accomodante sulla politica dei tassi di interesse per il prossimo anno, con l’intenzione di ridurre il tasso di deposito di 100 punti base (1%) al 3% nel 2023 e abbassarlo ulteriormente al 2% entro la metà del 2025.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,0413, in rialzo dello 0,06% ed in piena fase laterale in attesa dell’inizio del nuovo anno, tra i due input più importanti delle ultime settimane. Infatti, una netta chiusura sopra il livello annuale 1,0448 permetterebbe ai tori dell’euro dollaro di lasciarsi alle spalle i minimi dell’anno, con il livello chiave 1,0500 e il livello annuale 1,0556 che rappresentare i primi due obiettivi LONG.
Viceversa, una chiusura sotto il livello annuale 1,0341 suggerirà che il cambio continuerà la fase di debolezza, con il livello chiave 1,0300 e il livello annuale 1,0253 a rappresentare i prossimi due obiettivi SHORT.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.