Petrolio WTI in consolidamento sopra alle vecchie resistenze, rotte al rialzo. Attesi un calo dell'offerta e un aumento della domanda dagli USA
I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, hanno toccato quest’oggi minimi relativi a quota 77.52, al culmine di una fase di arretramento che sta proseguendo sin dal picco del primo marzo raggiunto a 80.85.
La flessione di queste due giornate ha raggiunto un’estensione complessiva del -4.12% ma non ha sortito ripercussioni sulla tenuta della tendenza rialzista di fondo. Ricordiamo che il mercato del petrolio è in fase di recupero sin dai minimi registrati a metà dello scorso dicembre e, nel corso di due mesi e mezzo circa, ha già effettuato un rincaro di quasi il 20%.
Il grafico a candele settimanali evidenzia come l’arretramento di questa prima parte della settimana possa essere considerato una sorta di pullback sui vecchi livelli di resistenza, passanti per la linea di 78.00 dollari, che erano stati sfondati al rialzo con l’accelerazione dell’ultima settimana di febbraio.
Possiamo ancora considerare attive delle proiezioni a 2-4 settimane fino alla zona degli 84.00 dollari. Tale scenario verrebbe messo in discussione solo dall’eventuale cedimento consolidato della linea dei 77.00 dollari.
I grossi operatori sul mercato del petrolio stanno progressivamente dismettendo il loro sentiment bearish: i produttori di scisto USA stanno infatti riducendo le trivellazioni, mentre l’Arabia Saudita e i suoi alleati dell’OPEC+ hanno prorogato i tagli alla produzione per altri tre mesi.
Gli hedge fund e altri money manager hanno acquistato l’equivalente di 10 milioni di barili in futures e opzioni sul petrolio nei sette giorni terminati il 27 febbraio. I gestori di fondi hanno acquistato petrolio in otto delle ultime 11 settimane, per un totale di 325 milioni di barili dal 12 dicembre, secondo i registri depositati presso le autorità di regolamentazione.
Gli investitori prevedono che la crescita della produzione di scisto rallenterà, mentre l’Arabia Saudita e i suoi alleati OPEC+ continueranno a limitare la propria produzione per esaurire le scorte di greggio e far salire i prezzi. Per quanto riguarda i carburanti, si prevede un aumento dei consumi con la ripresa delle principali economie, ma con la ripresa più forte negli Stati Uniti, dove le scorte di carburante sono già ben al di sotto della media.
Su grafico a barre da 30 minuti ci concentriamo in particolare sull’azione dei prezzi sviluppatasi a partire dai minimi di questo pomeriggio, toccati a quota 77.52. Il mercato ha intercettato la zona dei supporti validi a 1-2 sedute, che si trovano a 78.40 e 77.55. Da tale area sta cercando proprio adesso di sviluppare una nuova reazione.
Il segnale tecnico è long con obiettivo 80.91, virtualmente raggiungibile entro la sessione di domani mercoledì 6. Lo scenario verrebbe interrotto solo dall’eventuale cedimento del supporto principale a 77.55, mediante una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti. Dobbiamo tuttavia precisare che il livello di verifica immediatamente inferiore sarebbe già localizzabile fra 76.95/77.00.
Quando sono le 18:30 di martedì 5 marzo il contratto Future Light Crude Oil con scadenza 04/24 viene passato di mano a 78.11 dollari, in calo del -0.80% su base giornaliera. Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.