Prezzi dell'oro ancora in picchiata nel finale di settimana. Quasi ricoperto il gap lasciato con il passaggio di contratto.
I prezzi del future sull’oro, quotato in dollari al Comex, hanno toccato quest’oggi nuovi minimi relativi a quota 2010.6. Si è quindi ulteriormente estesa la portata del ribasso che si sta sviluppando sin dai massimi di lunedì mattina, registrati a 2152.3. La perdita di valore, in questa sola settimana, è stata pari al -6.58%.
Su grafico a scansione daily possiamo constatare come i valori si siano ormai portati in forte riavvicinamento al gap di quota 2003.7, rimasto aperto il 24 novembre scorso dopo il passaggio al contratto scadenza febbraio. Mentre sono le 21:03 di venerdì 8 dicembre, il contratto future Gold viene scambiato a 2016.6 dollari, in calo del -1.46% su base giornaliera.
La pubblicazione di dati sul sentiment dei consumatori USA, più forti del previsto, hanno indotto nel mercato un brusco calo delle aspettative di inflazione. L’Università del Michigan ha dichiarato che la lettura preliminare del suo Indice del Sentiment dei Consumatori è salita a 69.4, ben al di sopra del valore di 61.3 di novembre.
I numeri sono significativamente superiori alle aspettative, dato che il consenso degli economisti si raccoglieva attorno ad una previsione di 62.0. “Il sentiment dei consumatori è salito del 13% a dicembre, cancellando tutti i cali dei quattro mesi precedenti, soprattutto grazie al miglioramento della traiettoria prevista dell’inflazione”. Lo ha dichiarato il direttore delle indagini sui consumatori Joanne Hsu nel rapporto.
“Il sentimento è ora circa il 39% al di sopra del minimo storico misurato nel giugno del 2022, ma ancora ben al di sotto dei livelli pre-pandemia”. I dati sull’inflazione al consumo supportano anche le aspettative che la Federal Reserve inizi a tagliare i tassi di interesse entro la fine del primo semestre del 2024. “Le aspettative di inflazione su base annua sono crollate dal 4.5% del mese scorso al 3.1% di questo mese”, ha dichiarato Hsu. “Il dato odierno è il più basso dal 2021 e si colloca appena al di sopra dell’intervallo 2.3-3.0% registrato nei due anni precedenti la pandemia”.
Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia la brusca accelerazione ribassista assunta dai prezzi nel corso del pomeriggio, subito dopo l’uscita dei dati USA. Due supporti piuttosto interessanti, in prospettiva per le prossime 1-3 giornate, sono situati a 2010.4/2012.6 e 1999.7/22.3.
I valori si trovano a contatto con l’area di supporti proprio mentre scriviamo. Si tratta di una zona di probabile reazione che fornisce obiettivi limitati, per ora, al raggiungimento delle resistenze-target più vicine, quota 2030.6 e quota 2037.3.
Il consolidamento dei valori sopra quota 1999.0 è fondamentale per assistere ad una ripartenza in tempi rapidi del trend rialzista, con obiettivi nell’area dei 2085.0. Per quanto riguarda le prossime 1-2 giornate, fissiamo comunque degli stop loss in eventuale violazione di quota 1999.7, specialmente se confermata da una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti.
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