Oro guardingo appena sotto ai massimi storici della scorsa settimana, pronto a spiccare un nuovo balzo in direzione dei $ 2200.
I prezzi del future sull’oro, quotato in dollari al Comex, stanno attraversando dall’8 marzo scorso una fase di stabilizzazione sotto i massimi storici toccati lo stesso giorno a quota 2203.0. Nelle quattro giornate successive i valori sono riusciti a consolidare la tenuta dell’area compresa fra 2152.0/2162.0, rafforzandone la valenza in funzione di supporto.
Il grafico a candele settimanali evidenzia come tale supporto coincida sostanzialmente con il punto di picco registrato lo scorso dicembre a 2152.3, ove era situata la vecchia resistenza di medio termine. Non ci sono – da una prospettiva tecnica – indicazioni di esaurimento della pressione rialzista di fondo, che dovrebbe ancora essere in grado di generare spinta al rialzo fin oltre la linea dei 2200.0 dollari.
Le quotazioni dell’oro continuano a mantenersi elevate nonostante l’inflazione rappresenti una minaccia persistente per l’economia degli Stati Uniti. L’Indice dei prezzi alla produzione (PPI) è aumentato dello 0,36% lo scorso mese, dopo un incremento dello 0,30% a gennaio, come riportato oggi sulle tabelle diffuse dal Dipartimento del Lavoro USA.
I dati sull’inflazione sono risultati più alti del previsto, con un aumento generale negli ultimi 12 mesi pari al +1,6%. L’inflazione di base è salita dello 0,3% a febbraio, sulla scia dell’aumento dello 0,5% registrato a gennaio, e superando anch’essa le previsioni. Nonostante ciò, il mercato dell’oro non ha registrato un significativo aumento della pressione di vendita, e mostra anzi un consolidamento dei prezzi sopra i nuovi supporti.
L’attenzione degli operatori è concentrata adesso sul fitto calendario di rapporti economici in arrivo, inclusi l’indice dei prezzi al consumo e l’indice dei prezzi alla produzione, che potrebbero influenzare i piani della Federal Reserve sul taglio dei tassi di interesse. Tra i metalli, si segnala un aumento dei prezzi del rame con il raggiungimento del nuovo massimo a 11 mesi, a causa della riduzione della produzione da parte di alcune fonderie in Cina.
Quando sono le 17:44 di giovedì 14 marzo, il contratto Future Gold con consegna 04/24 viene scambiato a 2163.5 dollari, in calo del -0.79% su base giornaliera. Il grafico a barre da 30 minuti ci consente di definire la posizione dei livelli tecnici più rilevanti con riferimento alle prossime 1-2 giornate.
Riteniamo ci siano le condizioni per una nuova ripartenza rialzista, poggiando sui livelli di supporto situati adesso a 2161.7 e 2156.1. Tra stanotte e l’intera sessione di domani, venerdì 15, tali livelli costituiranno punti di probabile rimbalzo in caso di nuovi arretramenti. Consideriamo attivo un target a 2174.6, raggiunto il quale sarà necessario aggiornare di nuovo l’analisi. Possiamo tuttavia premettere che il consolidamento degli scambi sopra quota 2175.0 favorirebbe un’espansione ulteriore del recupero almeno fino a 2195.0.
Il segnale tecnico è long su nuovi test del primo supporto. Lo scenario descritto verrebbe annullato solo dall’eventuale rottura ribassista del supporto principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 2156.1.
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