72,2 tonnellate d'oro, per un valore di $ 6,8 miliardi, sono affluiti negli ETF a febbraio. Scenario rialzista sorretto dai supporti a 2848.5/2862.5.
I prezzi del contratto futures sull’oro quotato in dollari al Comex hanno segnato quest’oggi minimi a 2895.8, forando al ribasso un’area di stabilizzazione che si era creata a partire da mercoledì 5 marzo nello spazio fra 2941.3 e 2897.6.
Su grafico a candele settimanali vediamo come il mercato stia attraversando una fase di consolidamento immediatamente successiva al raggiungimento dei massimi storici di quota 2974.0 durante il mese di febbraio.
Non ci sono segnali di esaurimento della spinta rialzista di fondo, anche se per il momento non possiamo introdurre proiezioni su nuovi massimi. La bilancia delle probabilità pende infatti verso un nuovo test a breve dell’area di supporto situata fra 2848.5 e 2862.5.
La resistenza che nel breve termine, con riferimento alle prossime cinque-dieci giornate, mantiene attivo tale scenario è situata sulla linea dei 2945.0. Solo una chiusura daily superiore a quest’ultimo livello potrebbe imporre una revisione del quadro tecnico.
Il mese di febbraio ha segnato un record senza precedenti per il mercato degli ETF sull’oro in Nord America, con 72,2 tonnellate d’oro – per un valore di 6,8 miliardi di dollari – che sono affluiti negli ETF. Si tratta del maggior afflusso mensile registrato nella regione da luglio 2020, nonchè del dato di febbraio più forte di sempre.
L’incertezza economica crescente e il caos geopolitico stanno spingendo gli investitori a rivolgersi all’oro, sia come bene rifugio sia come copertura contro l’inflazione. In particolare, gran parte del capitale investito è stato destinato agli SPDR Gold Shares (GLD), il più grande ETF supportato da oro, gestito da State Street.
I dati mostrano che il 21 febbraio sono state immesse in GLD oltre 20 tonnellate d’oro, il più grande aumento giornaliero degli ultimi tre anni, e le partecipazioni dell’ETF sono cresciute di quasi 22 tonnellate quest’anno, con un afflusso complessivo valutato 1,9 miliardi di dollari.
Nonostante questo solido incremento, secondo gli economisti ci sarebbe ancora margine per una crescita ulteriore della domanda, considerando che le attuali partecipazioni in oro di GLD ammontano a 894 tonnellate, un valore inferiore del 33% rispetto ai massimi storici di dicembre 2012 e del 30% rispetto al picco raggiunto a ottobre 2020.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo identificare a quota 2907.1/2908.8 e quota 2916.1/2918.0 i nuovi livelli di resistenza di brevissimo periodo, validi fino all’intera sessione di domani, martedì 11.
Fra stanotte e domani tali livelli costituiranno punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi. Consideriamo attivo un primo target a 2887.2 e possiamo già premettere che il livello di verifica immediatamente inferiore sarebbe da ricercare a 2881.7.
Il segnale tecnico è short sui recuperi almeno a 2906.2. Un allarme va piazzato in caso di violazione di 2918.0, confermata da una chiusura superiore su grafico a 30 minuti. Questa condizione imporrebbe di rivedere lo scenario operativo con nuovi aggiornamenti.
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