Tempeste e clima rigido negli USA fanno schizzare la domanda di Gas a livelli-record. Prezzi in reazione, obiettivi tecnici aggiornati.
I prezzi del gas naturale, quotato in dollari al Nymex, hanno toccato quest’oggi nuovi minimi relativi a quota 2.756, da cui è scattato un tentativo di reazione ancora in corso mentre scriviamo. Le perdite si sono già ridotte ma, quando sono le 19:32 di mercoledì 17 gennaio, il contratto Future Natural Gas con scadenza 02/24 oscilla ancora in territorio negativo, a quota 2.864 con una perdita del -1.24%.
Da una prospettiva tecnica si può considerare l’arretramento di queste ultime quattro giornate come probabile parte conclusiva della fase di correzione in corso a partire dai massimi del 9 gennaio (quota 3.392). Esiste ancora la possibilità di un ultimo colpo di coda ribassista in direzione dell’area fra 2.600/2.700, ove sono disposti i supporti principali a tre-cinque giornate. Riteniamo tuttavia che il contesto di fondo sia orientato al rialzo verso due obiettivi situati a 3.313 e 3.515, corrispondenti ad altrettanti gap-down rimasti aperti a partire dallo scorso ottobre.
Le temperature rigide in diverse regioni degli Stati Uniti hanno provocato un picco della domanda di energia elettrica in alcune parti del Paese oggi, mercoledì 17. La forte tempesta invernale in corso ha scaricato neve su un’ampia parte della nazione, facendo chiudere una raffineria della Costa del Golfo in Texas, innescando malfunzionamenti in altre e dimezzando la produzione di petrolio del Nord Dakota.
In questo contesto, le abitazioni e le imprese hanno consumato una quantità record di gas naturale per il riscaldamento e la produzione di energia. La Tennessee Valley Authority, l’ente governativo statunitense per l’energia elettrica, ha registrato un picco di domanda stamattina, quando la richiesta ha raggiunto i 34.526 megawatt, superando il precedente massimo storico stabilito nell’agosto 2007. Lo ha fatto sapere la stessa Agenzia in un comunicato.
L’Electric Reliability Council of Texas (ERCOT), che gestisce la maggior parte della rete elettrica dello Stato, ha raccolto abbastanza energia per soddisfare la domanda invernale record durante la tempesta, in parte grazie agli sforzi di conservazione dell’energia da parte dei clienti dell’elettricità. L’ultima volta che il freddo estremo ha messo alla prova il sistema elettrico texano, nel febbraio 2021, l’ERCOT era stato costretto a imporre interruzioni di corrente a rotazione per evitare un collasso della rete.
Il grafico a barre da 30 minuti ci consente di localizzare i supporti che, fino al termine della settimana in corso, costituiranno altrettanti punti di probabile reazione del mercato in caso di nuovi arredamenti. Si tratta di quota 2.760 e quota 2.604/2.627.
Ci aspettiamo una provvisoria stabilizzazione dei prezzi sopra ai livelli di supporto e sotto all’area delle resistenze intermedie, situate tra 2.923/2.973. Il movimento sarà finalizzato alla rottura rialzista con un primo obiettivo a 3.047. Operativamente sarebbe preferibile intervenire long solo su nuovi riavvicinamenti almeno al primo supporto, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 2.765.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.