Riduzione degli impianti estrattivi negli USA, ma la produzione rimane da record. Riferimenti tecnici per posizioni long.
I prezzi del gas naturale, quotato in dollari al Nymex, si avviano a concludere la settimana in recupero rispetto ai minimi relativi toccati martedì scorso a quota 2.288. Mentre sono le 20:07 di venerdì 22 dicembre, il contratto future sul Natural Gas con scadenza a febbraio 2024 viene passato di mano a 2.497 dollari, con un incremento del +1.55% su base giornaliera.
Il recupero in corso ha avuto origine sin dai minimi del 13 dicembre scorso registrati a 2.187 e costituisce la reazione ad una fase di intenso arretramento che, nelle precedenti 28 sessioni, aveva determinato una perdita di valore superiore al 42%.
Da una prospettiva tecnica consideriamo il mercato ancora in fase di consolidamento, preparatoria all’avvio di un recupero più ampio. Con riferimento alle prossime cinque-dieci giornate è fondamentale che il mercato riesca a consolidare sopra quota 2.300 per puntare al superamento delle forti resistenze passanti per la linea dei 2.600.
Le aziende energetiche statunitensi hanno ridotto per la seconda settimana consecutiva il numero di impianti di perforazione per il petrolio e il gas naturale. L’azienda di servizi energetici Baker Hughes, nel suo rapporto di giovedì, ha dichiarato che il numero totale di impianti di perforazione è sceso complessivamente di 159 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La Baker Hughes ha pubblicato il rapporto con un giorno di anticipo rispetto al consueto orario del venerdì, a causa dell’imminente fine settimana di vacanze natalizie. Il fornitore di dati Enverus, che pubblica i propri dati sul conteggio degli impianti di perforazione, ha fatto sapere che gli operatori hanno aggiunto un impianto di perforazione nella settimana conclusasi il 20 dicembre, portando il totale a 676 unità. Il conteggio complessivo, tuttavia, è rimasto in calo di circa il 3% nell’ultimo mese e di circa il 22% su base annua.
I futures sul petrolio statunitense sono scesi del 7% circa quest’anno, dopo aver guadagnato il 7% nel 2022. I futures sul gas degli Stati Uniti, invece, sono crollati di circa il 42% quest’anno, dopo essere aumentati di circa il 20% l’anno scorso. Nonostante i prezzi più bassi e la diminuzione degli impianti di perforazione in funzione, la produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti è destinata a raggiungere i massimi storici nel 2024, grazie al completamento dei lavori sui pozzi già perforati. Secondo i dati federali, il numero totale di pozzi perforati ma non completati è sceso al minimo storico di 4415 a novembre.
Il grafico intraday con barre da 30 minuti evidenzia come si siano formati supporti a uno-due sedute a quota 2.431/437 e quota 2.386/392. Entrambi i livelli costituiranno punti di probabile reazione del mercato in caso di nuove debolezze.
Le proiezioni forniscono un primo obiettivo a quota 2.534, con buone probabilità di ulteriore estensione fino a 2.585. Successivamente sarà necessario attendere segnali prima di rivedere lo scenario. Il quadro descritto verrebbe annullato solo dall’eventuale cedimento del supporto principale a quota 2.386, mediante una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.